28 Marzo 2024

Come un gatto in tangenziale

Se avete voglia di trascorrere un’ora e mezza in totale spensieratezza ed allegria non perdetevi “Come un gatto in tangenziale”. Commedia all’italiana a sfondo sociale, contrappone la realtà della più becera periferia romana a quella della borghesia bene, un po’ radical chic, che frequenta esclusivamente club privati e centro storico.

Monica (Paola Cortellesi) è una ex cassiera di supermercato che lavora onestamente in una mensa per anziani e tira la carretta mantenendo le due sorellastre (le gemelle Alessandra e Valentina Giudicessa) , grasse, pigre e malate di shopping compulsivo (rubano allegramente e godono di numerosi precedenti penali). Giovanni (Antonio Albanese) invece fa parte di un mondo agli antipodi, viaggia spesso a Bruxelles per portare il suo contributo di intellettuale impegnato al “Think Tank” sul tema dell’integrazione delle periferie urbane, che ovviamente conosce solo attraverso i libri.

L’interpretazione dei due è perfetta, esilarante. Tanto vulcanica, aggressiva e determinata lei quanto educato, un po’ remissivo e colto lui. I due mondi che rappresentano vengono a contatto grazie al fidanzamento dei giovanissimi figli, Agnese (Alice Maselli) e Alessio (Simone De Bianchi) e rivelano ai protagonisti la realtà della periferia di Bastogi, fatta di odori, rumori, ascensori e citofoni inesistenti e quella patinata della vita che trascorre nei palazzi antichi del centro storico romano, con severe colf russe ed ex mogli (Sonia Bergamasco) fuggite in Provenza per coltivare lavanda.

Sia Monica che Giovanni intendono salvaguardare i figli da contaminazioni sociali che ritengono dannose e inopportune, costretti loro malgrado a fronteggiare l’educazione “populista” e pseudodemocratica impartita ai ragazzi.

Attraverso una serie di situazioni contrapposte, dalla spiaggia superaffollata di Coccia di Morto a quella deserta di Capalbio, dal cinema di periferia alla multisala d’élite, i due scoprono di avere in comune più cose di quanto pensino, a cominciare dall’amore e dall’educazione dei figli.

Il ritmo è serrato, velocissimo, non c’è un attimo di noia. il clou è rappresentato dal pranzo a casa di Monica con un’immensa amatriciana, interrotto dal rientro del marito  (uno spettacolare Claudio Amendola) dalla “vacanza”, in gergo il carcere,  dove è stato rinchiuso per aver “spanzato” un rivale. Maestro di taglio, dovrebbe fare il parrucchiere, ma è un bruto con nessuna voglia di lavorare.

L’atmosfera della periferia è densa di tatuaggi, magliette luccicanti e tagli di capelli a dir poco fantasiosi. Spicca la determinata onestà di Monica, contrapposta ad un mondo imperniato sulla delinquenza.

Ed è proprio l’onestà ad unire i due protagonisti: dignitosa quella di Monica, sola e determinata a insegnare i propri valori al figlio,  intellettuale quella di Giovanni che si trova a fare i conti con una periferia molto reale e con la sua ipocrisia di borghese benpensante e confinato nel suo mondo di pregiudizi e di apparenze.

Regia: Riccardo Milani

Interpreti: Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Antonio D’Ausilio, Alice Maselli, Simone De Bianchi, Claudio Amendola

Distribuzione: Vision Distribution

Durata: 98′

Origine: Italia, 2017

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