Van Gogh

Tutto il dolore del mondo sembra concentrarsi sul volto quasi sempre in primo piano di Willem Dafoe. Una grande interpretazione che sa narrare attraverso il suo viso i dubbi e le angosce del pittore olandese. Per tutto il film una incessante (a volte irritante) nervosa camera a spalla lo segue mentre le scene si succedono, inframmezzandosi solo brevemente a volte con immagini fisse come quadri, che stanno lì a ricordarci le atmosfere delle opere del grande pittore. Ma il film non parla, se non in misura funzionale senza approfondire, della tecnica e della genesi dell’opera di Van Gogh, tutto teso a farci vedere invece lo struggimento dell’uomo Vincent e della sua pazzia a confronto e in diretto contrappunto con il pittore Van Gogh. La solitudine dell’uomo strilla sullo schermo con la disperata dolcezza con cui chiede al fratello Theo di non andarsene durante la visita che gli fa al manicomio. La stessa disperata dolcezza che c’è nella fuga attraverso i campi quando Gauguin gli comunica che abbandonava Arles. Infine la scena del funerale, una liberazione quasi gioiosa da una vita piena di sofferenza, con la bara circondata da i suoi quadri e con le persone che li toccano, li osservano, li portano via, insensibili e quasi non interessati a chi quei quadri ha creato immortalando in quei tocchi così pieni e densi di vita immaginata il senso vero della vita. Vincent che diventa Van Gogh: il più grande.

DATA USCITA: 03 gennaio 2019
GENERE: Biografico, Drammatico
ANNO: 2018
REGIA: Julian Schnabel
ATTORI: Willem Dafoe, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Rupert Friend, Mathieu Amalric, Niels Arestrup, Stella Schnabel, Patrick Chesnais
PAESE: Gran Bretagna, Francia, USA
DURATA: 110 Min
DISTRIBUZIONE: Lucky Red