Personaggi in viaggio

Treno, aereo, autobus, metropolitana, tram.
Luoghi perfetti da cui osservare il mondo fuori e quello dentro.
Finestrini per guardare la strada, occhi ben aperti sulle facce di chi ci sta intorno. Orecchie attente a cogliere i suoni esterni e interni all’abitacolo, narici pronte ad annusare il nostro prossimo.
Non possiamo metterci a leccare gli appositi sostegni, e non sarebbe per niente indicato farlo, se non altro per una questione di igiene.
Perché sto suggerendo tutte queste azioni, che possono sembrare sconsiderate? Perché questa rubrica si intola leggerescrivere. E se è vero che sui mezzi di trasporto si può leggere, non solo i messaggi sui telefonini, ma anche giornali, riviste, libri, è vero anche che possono essere un ottimo punto di partenza per cominciare a scrivere.

In che modo? Osservando l’acconciatura stravagante della ragazzina che stamattina ha scelto una treccia mezza rosa e mezza nera da attorcigliarsi sul capo, ascoltando lo studente che racconta al compagno l’ultima interrogazione di matematica fallita, annusando il profumo del cornetto alla crema che stanno condividendo con gran gusto il ragazzo nero e la sua giovane compagna dai capelli rossi, sfiorando quasi per caso il cappotto ruvido dell’anziana signora seduta nel posto che le abbiamo ceduto per gentilezza. E immaginando una storia che possa renderli protagonisti lì, in quell’autobus-treno-metropolitana-aereo, o altrove, nelle loro vite, che non conosceremo mai veramente, ma che possiamo intuire dai loro occhi, dai loro gesti. E anche se scriveremo una storia che non ha nulla a che vedere con l’esistenza che conducono veramente, saranno loro, quelle persone in carne e ossa a diventare i nostri primi personaggi.
Possiamo farli interagire gli uni con gli altri, o imporci tra loro e diventare noi stessi un personaggio, magari il protagonista, perché no, della nostra storia.
Scrivendo e rileggendo poi scopriremo cose di noi che non avremmo immaginato. Perché tra le pieghe dei pensieri resi concreti dalle parole si nascondono a volte piccoli gioielli che non sappiamo nemmeno di possedere.
E questa è la sorpresa che ci regala la scrittura!