L’altro volto della speranza

Premio alla regia all’Orso d’oro Berlinese 2017 per il film di Kaurismaki, dove un rappresentante di camicie, Wilkstrom, può giocarsi tutto a poker e vincere una somma favolosa dopo aver lasciato il lavoro e abbandonato la moglie come Khaled, rifugiato siriano, in fuga su una carboniera. I due si incontrano a Helsinki e si riconoscono in un comune sentire tanto che Wilkstrom decide di aiutarlo.
Vogliono cambiare la propria vita e ‘la Pinta Dorata’, il triste ristorante che vogliono gestire trasformandolo in un elegante locale che offre sushi, potrebbe essere la via. Intorno ai due varia umanità che si aggira nel film con grazia e senso.
Ci riusciranno?
Kaurismaki sa far bene il suo compito e sa raccontare con una naturalezza quasi impassibile l’assurdità di cose e tempi attraverso uno sguardo politico ma imperturbabile e accusatorio le guerre, le istituzioni e la stessa economia.
Tutto quello che possiamo fare insomma è del nostro meglio, ci dice “L’altro volto della speranza”. Tutto può accadere, anche che i nostri gesti più disperati e inusitati, che possono risultare forse demenziali e ridicoli, comunque ci spingano ad andare avanti.
Colonna sonora come in tutti i film di Kaurismaki che varia dagli anni ’50 agli ’80 naturalmente solo rock e blues.
Ma sono tipici di Kaurismaki anche i silenzi, i piccoli gesti del corpo e la capacita con cui le persone buone si riconoscono e si aiutano, che magari litigano, ma che sanno poi riconciliarsi per lo scopo finale quasi fossimo in un film di Capra.
Sono lontani l’uno dall’altro però. Capra un buon artigiano, regista raffinato Kaurismaki, non conciliabili perché inoltre puntano a mondi diversi.

GENERE: Drammatico
ANNO: 2017
REGIA: Aki Kaurismäki
ATTORI: Sherwan Haji, Sakari Kuosmanen, Ilkka Koivula, Janne Hyytiäinen, Kaija Pakarinen
SCENEGGIATURA: Aki Kaurismäki
FOTOGRAFIA: Timo Salminen
MONTAGGIO: Samu Heikkilä
PRODUZIONE: Sputnik
DISTRIBUZIONE: Cinema
PAESE: Finlandia
DURATA: 98 Min<img