Autobus… di Simona Fasulo

La sdraio

Sono lenta nella preparazione del mattino. Mi piace fare colazione con calma, sedermi al computer una decina di minuti, se c’è qualcuno in casa scambiare due chiacchiere. Quindi quando esco, è sempre troppo tardi. Per di più da quando ho smesso di girare in motorino, vado in bus, (la macchina è una fabbrica di multe e di nevrosi) quindi finisce che devo precipitarmi alla fermata, perché s’è  fatto tardi e a me piace la puntualità.  Controllo gli arrivi sullo smartphone, per evitare di veder passare il 982 o il 44 o l’870 e mangiarmi le mani, ma è inutile perché non coincidono quasi mai. Ieri, mentre decidevo di saltare il primo bus per sfinimento e attraversare villa Pamphili a piedi per raggiungere la fermata del secondo autobus utile, una signora in attesa da più tempo di me, sconsolata mi ha detto: “questi sono viaggi della speranza”.  Scrivo queste note sul 982. È arrivato dopo soli venti minuti. Ora confido nel 31… raccomandiamoci al dio dei trasporti pubblici romani… se ce n’è ancora uno!