
Mi sento male, la salute è peggiorata… tossisco sangue e non riesco a respirare. Da quando ho lasciato Alfredo, mi sono trasferita in un piccolo appartamento. Ho venduto tutto, non ho più un centesimo, ma tanto, a che serve ormai? Con Alfredo se ne è andata anche la voglia di vivere… Il dottor Grenvil viene a visitarmi tutti i giorni e mi incoraggia: dice che la convalescenza non è lontana, ma io lo so che i medici mentono su certe cose… chissà se la speranza aiuta a guarire? Annina mi è rimasta fedele, nonostante non la possa più pagare. I grandi amici delle feste sono spariti tutti, ma non avevo dubbi in proposito! Ho cercato il conforto di un sacerdote, mi ha fatto sentire meglio…
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Giorni fa ho ricevuto una lettera da Germont: mi scrive di aver raccontato egli stesso ad Alfredo il mio sacrificio, è pentito, ha capito solo adesso il male che ha fatto. Mi racconta che Alfredo si è battuto a duello con il barone Douphol e che lo ha ferito; poi è scappato all’estero. Certo, si cerca di fuggire da ciò che ci fa male, ma spesso non serve… mi dice che ora sta tornando per implorare il mio perdono… ma non arriva mai! E poi, di quale perdono ha bisogno, se sono stata io ad averlo ferito così crudelmente? Ed ora.. E’ TARDI!
Addio, bei sogni del passato, sono stanca ormai… Alfredo mi manca, mi manca il suo conforto, la sua presenza premurosa… niente ha più senso per questa povera puttana; accoglila, Padre nel tuo cielo! La tomba ci rende tutti uguali… è finito tutto.
Fuori impazza il carnevale, la gente festeggia. E’ incredibile come con tanta allegria in strada, poco lontano regni la più indicibile sofferenza! Ho chiesto ad Annina di dare la metà di quanto mi resta ai poveri, forse questo mi aiuterà a non andare all’inferno…
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All’improvviso, entra Annina e mi chiede tutta agitata se mi sento meglio. Capisco immediatamente: ALFREDO E’ QUI! Lei non vuole che mi agiti, ma io non vedo l’ora di abbracciarlo!
Eccoti, amore mio! Pallido, sofferente, eppure felice! La gioia mi soffoca, non riesco a parlare! Ti stringo stretto, ma non ho forze… voglio vestirmi, dobbiamo uscire, non voglio che tu mi veda così… ma non ce la faccio!
Mi sussurri che lasceremo subito Parigi, che vivremo per sempre insieme, che guarirò e che saremo felici… E io ci voglio credere. Certo che, se mi hai ritrovato viva, di sicuro il dolore non può uccidere…
ANNINA Signora! VIOLETTA Che t’accade? ANNINA Quest’oggi, è vero? Vi sentite meglio? VIOLETTA Sì, perché? ANNINA D’esser calma promettete? VIOLETTA Sì, che vuoi dirmi? ANNINA Prevenir vi volli Una gioia improvvisa VIOLETTA Una gioia! dicesti? ANNINA Sì, o signora VIOLETTA Alfredo! Ah, tu il vedesti? ei vien! l’affretta . VIOLETTA Alfredo! Amato Alfredo! ALFREDO Mia Violetta! Colpevol sono… so tutto, o cara. VIOLETTA Io so che alfine reso mi sei! ALFREDO Da questo palpito s’io t’ami impara, Senza te esistere più non potrei. VIOLETTA Ah, s’anco in vita m’hai ritrovata, Credi che uccidere non può il dolor. ALFREDO Scorda l’affanno, donna adorata, A me perdona e al genitor. VIOLETTA Ch’io ti perdoni? la rea son io: Ma solo amore tal mi rendé… A DUE Null’uomo o demone, angelo mio, Mai più staccarti potrà da me. Parigi, o cara/o noi lasceremo, La vita uniti trascorreremo: De’ corsi affanni compenso avrai, La mia/tua salute rifiorirà . Sospiro e luce tu mi sarai, Tutto il futuro ne arriderà . |
Faccio per vestirmi, ma le gambe cedono, non ce la faccio! Mando a chiamare il dottor Grenvil: lo supplico di farmi guarire, Alfredo è tornato, adesso voglio vivere, adesso voglio davvero vivere, DEVE poter fare qualcosa! Ma se Alfredo, con il suo ritorno, non mi ha salvato, nessuno potrà più far niente per me…
VIOLETTA Ah, non più, a un tempio Alfredo, andiamo, Del tuo ritorno grazie rendiamo ALFREDO Tu impallidisci VIOLETTA E’ nulla, sai! Gioia improvvisa non entra mai Senza turbarlo in mesto core ALFREDO Gran Dio! Violetta! VIOLETTA E’ il mio malore Fu debolezza! ora son forte Vedi? sorrido ALFREDO Ahi, cruda sorte! VIOLETTA Fu nulla! Annina, dammi a vestire. ALFREDO Adesso? Attendi VIOLETTA No, voglio uscire. Gran Dio! non posso! ALFREDO Cielo! che vedo! Va’ pel dottor VIOLETTA Digli che Alfredo è ritornato all’amor mio Digli che vivere ancor vogl’io Ma se tornando non m’hai salvato, A niuno in terra salvarmi è dato.Gran Dio! morir sì giovane, Io che ho penato ho tanto! Morir sì presso a tergere Il mio sì lungo pianto! Ah, dunque fu delirio La cruda mia speranza; Invano di costanza Armato avrò il mio cor! Alfredo! oh, il crudo termine Serbato al nostro amor! ALFREDO Oh mio sospiro, oh palpito, Diletto del cor mio! Le mie colle tue lagrime Confondere degg’io Ma più che mai, deh, credilo, M’è d’uopo di costanza, Ah! tutto alla speranza Non chiudere il tuo cor. Violetta mia, deh, calmati, M’uccide il tuo dolor. |
Entra anche Germont, per abbracciarmi come una figlia, esaudendo il desiderio che avevo espresso mesi fa… ma mi sembra un’altra vita.
Lo vedete, Grenvil? Muoio tra le braccia di chi ho più caro al mondo! |
GERMONT Ah, Violetta! VIOLETTA Voi, Signor! ALFREDO Mio padre! VIOLETTA Non mi scordaste? GERMONT La promessa adempio A stringervi qual figlia vengo al seno, O generosa VIOLETTA Ahimé, tardi giungeste! Pure, grata ven sono Grenvil, vedete? tra le braccia io spiro Di quanti ho cari al mondo GERMONT Che mai dite! Oh cielo, è ver! ALFREDO La vedi, padre mio? GERMONT Di più non lacerarmi Troppo rimorso l’alma mi divora Quasi fulmin m’atterra ogni suo detto Oh, malcauto vegliardo! Ah, tutto il mal ch’io feci ora sol vedo! |
Tiro fuori da un cassetto un mio piccolo ritratto: com’ero bella! Lo do ad Alfredo: prendilo, amore mio, ricordati di me quando non ci sarò più. E se incontrerai una ragazza, bella e pura come tua sorella, sposala, lo voglio. E dille che in cielo, tra gli angeli, qualcuno veglia e prega per voi.
Ma ecco, mi sento meglio… scompaiono tutti i dolori! Torno a vivere?
All’improvviso… BUIO E SILENZIO.
VIOLETTA Prendi: quest’è l’immagine De’ miei passati giorni; A rammentar ti torni Colei che sì t’amò. Se una pudica vergine Degli anni suoi nel fiore A te donasse il core Sposa ti sia lo vo’. Le porgi questa effigie: Dille che dono ell’è Di chi nel ciel tra gli angeli Prega per lei, per te. ALFREDO No, non morrai, non dirmelo… Dei viver, amor mio A strazio sì terribile Qui non mi trasse Iddio Sì presto, ah no, dividerti Morte non può da me. Ah, vivi, o un solo feretro M’accoglierà con te. GERMONT Cara, sublime vittima D’un disperato amore, Perdonami lo strazio Recato al tuo bel core. GERMONT, DOTTORE, ANNINA Finché avrà il ciglio lacrime Io piangerò per te Vola a’ beati spiriti; Iddio ti chiama a sé. VIOLETTA E’ strano! TUTTI Che! VIOLETTA Cessarono Gli spasmi del dolore. In me rinasce m’agita Insolito vigore! Ah! io ritorno a vivere Oh gioia! TUTTI O cielo! muor! ALFREDO Violetta! ANNINA, GERMONT Oh Dio, soccorrasi… DOTTORE E’ spenta! TUTTI Oh mio dolor! |