Chi ha rapito la West Coast e ricordarsi di inserire i CSN&Y nella compilation ideale da viaggio

Chi ha rapito la West Coast? Non si sente più, non nei flussi vintage radiofonici, non nei ricordi ruggenti dei classici anni ‘60 o  ‘70. Non come cover, o nel sottofondo sonoro della nostra vita. Eppure in una playlist da viaggio non dovrebbero mai mancare e se vi state preparando per una trasferta in macchina, beh non esitate a prendere in considerazione i maggiori interpreti della West Coast: Crosby Stills Nash & Young. Ma per capire chi poteva avere interesse ad emarginare la West Coast torniamo ai primi anni 60: amore, sole, droga, pace, libertà, utopia , un nuovo stile di vita che esprimerà musica molto autentica, gradevole, varia. In California nascono i movimenti per i diritti civili e la capacità della gioventù americana di vivere in mondo alternativo, unita al forte movimento pacifista, getta le fondamenta della nuova cultura pop e giovanile.

E CSN&Y (1969)  danno nuova musica alla nuova cultura. Sono in buona compagnia: James Taylor, Carole King, Bob Dylan, Eagles, l’amica Joni Mitchell e tanti altri sono i loro riferimenti e compagni di viaggio. E’ una musica di chitarre acustiche, cori , richiami al folk, impegno e poesia. Ma anche elettroacida, blues , country, viscerale. Una ricca varietà portata dalle diverse esperienze dei 4 autori, tutti già musicisti affermati e personalità molto eterogenee: Neil Young, l’ultimo arrivato, e Stephen Stills suonavano nei Buffalo Springfield, David Crosby nei Byrds, Graham Nash negli Hollies. Come spesso succede l’apice del gruppo coincide con il loro scioglimento, e si esprime nel doppio album capolavoro 4 Way Street. E forse è l’album che li consegna esausti ai propri assassini culturali. E’ un Album dove forse ci sono ”troppe note”, come disse l’Imperatore a Mozart,  troppa anima, troppe emozioni.

L’album, interamente dal vivo, inizia con 33 secondi finali di un lungo pezzo di Stills, come dire che siamo davanti ad un racconto che non si interrompe mai. Il primo dei due LP è una successione di brani melodici , rarefatti, acustici , fatti di note cristalline e voci limpide, godibili,  che parlano di un mondo pubblico e privato al tempo stesso, intimo eppure comune a tutti. E’ il rapporto con i propri figli  e l’esempio di una nuova America , (“Non vedete? Dobbiamo essere liberi. Insegnate ai vostri figli ciò in cui credete. Creiamo un Mondo in cui sia possibile vivere ”, Teach Your Children), l’utopia dell’amore libero ( “io davvero non capisco perché non si possa andare avanti cosi, in tre”) di Triad, brano che raggiunge punte di lirismo altissimo insieme a Lee Shore, entrambi di David Crosby. L’amore più intense e idealizzato (Cowgirl in the SandOn the Way Home), l’impegno per i diritti civili (Chicago), la nuova dimensione dello stare  insieme dei giovani (Love the One You Are With, Right Between the Eyes), e tanto altro. Un LP da sogno , che forse affatica fin troppo il mondo emotivo dell’ascoltatore.

I temi vengono ripresi nel secondo LP con un’altra sequenza di brani bellissimi, ma con un cambiamento musicale totale: sono brani elettrici, acidi, lunghi anche 13 minuti, con infaticabili assoli e fraseggi di chitarra. Canzoni che attaccano lo stile di vita Sudista e conservatore (Southern Man), che ricordano gli studenti uccisi dalla polizia di Nixon  “I soldati di latta e Nixon si avvicinano, siamo completamente soli, quest’estate ho sentite il suono del tamburo, quattro morti nell’Ohio” (Ohio).o semplicemente parlano d’amore con parole nuove (Long Time Gone). L’elettricità si interrompe solo alla chiusura dell’album, con l’emozione crepuscolare da brividi di Find the Coast of Freedom con l’inarrivabile coro dei quattro che si dissolve nelle armonie. Troppi brividi per noi, cinici consumatori ascoltatori dei decenni successivi!

A questo punto il colpevole  potrebbe sembrare chiaro: il sistema, l’America conservatrice e razzista, l’industria discografica….ma non fu così lineare l’assassinio musicale della West Coast. Fu il gusto musicale a prendere un’altra piega: troppa roba, troppi discorsi, troppa intimità per pochi minuti di intrattenimento e radiofonico. Elementi di cultura freak e “alternative” si erano ormai diffusi nell’universo giovanile, e la lotta per i diritti prendeva altre pieghe. La bellezza e l’emozione espressi non potevano più tornare. E 4 Way Street  sembrò davvero essere un  compendio finale di uno splendido periodo. Un’opera che lasciò CSN&Y esausti. Con alterne vicende proseguirono le loro carriere soliste, non senza cadute di stile, come quando David Crosby si prestò ad una manifestazione proibizionista e craxiana a Milano, lui che negli anni ’60 aveva l’erba più buona di San Francisco (come ricordavano i Jefferson Airplane). Neil Young ha tenuto alta la bandiera del Rocker fedele e integerrimo, mantenendo sempre aperto il canale con il proprio  pubblico con bei dischi , bei concerti e collaborazioni varie lungo i diversi  decenni.

Forse quindi la West Coast ora è poco apprezzata per un omicidio colposo e non per omicidio intenzionale. Fu emarginata più dal flusso del gusto e del consumo, che da idee negative o  nemici particolari : d’ora in poi saranno solo canzonette. Ma per cantare e sognare non dimenticate di integrare le vostre playlist con i CSN&Y, con il loro 4 Way Street, e con i tanti altri brani di altri dischi pieni di  sole, libertà, utopia e poesia, come Guinnevere, Our House, Marrakesh Express, Homeless , 4+20, Wooden Ship, Deja Vu, Almost Cut My Hair….

Peace&Love

NB: ad oggi su YouTube non è presente l’intero album, ma solo alcune tracce