sbatti il mostro in prima pagina – di simona fasulo pieri

In aggiunta alla sdraio di oggi di Paolo Montesi “Woody non te lo meriti”, mi sembra che la questione sia delicata. Attiene alla funzione del sesso nella realtà collettiva e privata, e troppo ci sarebbe da scriverne. Per restare invece sulla notizia, ci sono due inchieste di polizia che lo scagionano, ma se Woody Allen ha abusato della figlia adottiva va punito, o meglio, andava punito allora e tornare a parlare di quella triste vicenda perché c’è un’onda lunga che fa pulizia a Hollywood mi sembra un po’ capzioso.
L’America è purtroppo anche questo, una provincia che si comporta come tale: chiacchiere e maldicenze. Ma siccome è composta da sceriffi e cow boy, cerca anche la giustizia a tutti i costi. In Europa, dove abbiamo una visione delle cose leggermente meno manichea, non siamo però tanto migliori e spesso commettiamo nefandezze altrettanto terribili ma non punite.
Non esiste una giustizia buona e una cattiva insomma, e quello che in USA e qui da noi siamo riusciti a fare, da quando la stampa la TV e i social hanno preso il sopravvento sulla politica vera, è sbattere il mostro in prima pagina e lasciare che venga linciato dalla folla incattivita. (Nella fattispecie, sulla questione delle molestie, in Italia abbiamo sbattuto in prima pagina soprattutto le accusatrici, ma questa è un’altra storia…) E’ anche questo un modo come un altro per tenere buona la gente che, vessata dalle tasse, dalla disoccupazione, dalla vita sempre più complicata, invece di rivoltarsi contro il potere si soddisfa rosicchiando le ossa di persone note che hanno sbagliato. Un cane che si morde la coda insomma.
E un’altra volta si gioca la partita sulla pelle dei più deboli: le donne e i bambini abusati. Perché alla fine saremo tutti stufi di sentirne parlare e tutti diremo che basta così. E avremo fatto ancora una volta il gioco del potere, vittime e carnefici tutti.