Percorsi complicati

Non è facile affrontare un argomento così spinoso.
Per questo ho cercato un punto di partenza. Ho digitato su Google “donne” e poi “immagini”.
La prima ad apparire è stata Belen Rodriguez, poi una serie di donne, alcune sorridenti, altre invece con gli occhi pesti e ferite sul viso. Tutte belle e giovani, quelle maltrattate e quelle non. Donne insomma, appartenenti all’immaginario maschile di tutti i tempi e a quello femminile e maschile legato all’attualità.
E da qui è stato più facile partire per questo che immagino come un viaggio a puntate, un viaggio realizzato anche grazie all’aiuto di voi lettrici e lettori.

RUOLI
Le donne sono fisiologicamente soggetti riproduttivi. Quindi mostrano segni caratteristici di sessualità secondaria atti ad eccitare il maschio perché possa fecondarle. Di contro il maschio deve mettere in atto strategie di corteggiamento – come fanno gli animali – per potersi conquistare quell’oggetto. Per farla breve alcuni uomini primitivi hanno adottato – secondo la leggenda – un sistema più semplice: la violenza. E credo non esista tra gli animali la violenza sessuale, tanto meno la violenza sessuale di gruppo.
Un passo indietro e torniamo al punto: l’origine della specie. Per mantenere la specie occorre riprodursi, con le buone o con le cattive.
Dagli uomini e le donne delle caverne ne è passata di acqua sotto i ponti! E un pizzico di evoluzione psicofisica dovremmo averla fatta come esseri umani. Ciononostante la donna resta sempre l’oggetto sessuale per antonomasia, il suo corpo è territorio di conquista. Le strategie di corteggiamento anche mi sembra siano rimaste più o meno le stesse: una botta in testa con la clava e via. Anche il maschio può essere territorio di conquista, ma è evidente – per una mera questione muscolare e fisiologica – che generalmente è più difficile che un maschio venga stuprato da una donna che viceversa.
Dico queste banalità perché nei vari dibattiti cui ho avuto modo di partecipare o di assistere, ho letto anche cose del tipo: “le ragazzine che molestano i maschi”. Questo si può verificare, certo, con grande imbarazzo e sconforto dei maschi, ma con esiti diversissimi dal punto di vista psicofisico.

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MATRIARCATO/PATRIARCATO
Se c’è stata un’epoca di matriarcato – antichissime civiltà legate alla Dea Madre – ce la siamo dimenticata e il matriarcato che è rimasto è quello di donne/madri che impongono ai propri figli maschi/femmine un diktat per lo più improntato al potere corrente, dove i maschi sono i capi e le femmine sono gregarie e subalterne – anche se non sembra più così.
Non è cambiato molto, insomma, dai tempi in cui le femmine erano nella caverna ad accudire la prole e i maschi erano a caccia di cibo per nutrirla. Non è cambiato molto almeno dal punto di vista del “sentire” e del “sentirsi” maschi e femmine.
Non vi allarmate, non dico che noi donne non siamo assai più consapevoli della nostra personale dignità, non dico che i ruoli sociali che abbiamo guadagnato nei secoli – la cosiddetta parità, la possibilità di uscire, camminare, comprare, vendere, gestire beni mobili e immobili, essere uguali di fronte alla legge, poter guidare, fumare, fare sesso liberamente, gestire il nostro corpo e la nostra mente, non siano acquisiti ufficialmente. Dico che quello che ci lavora dentro è un sentire atavico, nel quale il nostro corpo è territorio da conquistare per predatori meno brutali, più consapevoli, magari anche innamorati, ma sempre predatori.

PREDATORI/PREDE
Sto esagerando forse…. Forse non così tanto, se leggiamo bene nel profondo il nostro sentire… e se seguiamo la cronaca.
Ci hanno educate ad essere libere, ma restiamo sempre guardinghe. Ci associamo tra noi con difficoltà e, anzi, quante di noi deridono altre donne che si oppongono ogni giorno a piccoli e grandi soprusi che per molte sono la normalità? Faccio esempi: la mano sul culo in autobus, le occhiate rapinose del maschio per la strada, l’apprezzamento pesante del vicino di casa, fino allo sguardo pieno di pietà cristiana del maschio di turno per donne che esprimono il loro sentire con sincerità, senza contare l’atteggiamento con donne avanti con gli anni che vogliono partecipare al dibattito della vita: donne non più oggetto sessuale, quindi quasi trasparenti. Allearsi contro i soprusi dovrebbe essere la normalità, invece non lo è, perché per avere l’approvazione sociale bisogna fare un salto verso l’autorità e l’autorità è rappresentata dal maschile.
Ma questo è un altro argomento, e riguarda soprattutto il nostro paese, arretrato, cattolico, misogino.

L’APPROVAZIONE SOCIALE
È più conveniente avere l’approvazione del padre che ha più potere sociale, piuttosto che quella della madre.
Il padre – il maschio – protegge, indica la strada, conosce la via diretta per arrivare al punto. Invece tu, se sei femmina, devi aggirare l’ostacolo e seguire una strategia per ottenere lo stesso risultato: quale può essere questa strategia secondaria? Conquistarti i favori del capo. Il capo è un maschio. Come posso conquistarlo? Con la mia intelligenza no, perché lo spaventerebbe, ho a disposizione un’arma infallibile, lo conquisto col mio fascino che consiste essenzialmente nell’essere acquiescente e non metterlo in difficoltà. (In ultimissima analisi dovrò passare a mostrarmi disponibile a qualcosa di più, magari senza mai passare alle vie di fatto, potrò persino flirtare con lui, perché quello è il territorio che ci rimetterà sul piano che storicamente ci riguarda come ruoli). Se il capo è intelligente anche lui, non avrà bisogno di molestarmi, piuttosto userà per il bene comune la mia intelligenza e insieme conquisteremo avanposti. Ma sarà lui ad arrivare, io non potrò che essere gregaria, per il solo fatto che sono donna.

IL POTERE
Il mondo è dei maschi, non ce lo dimentichiamo. Sono loro che fanno le leggi, che hanno impostato le regole, altrimenti non ci sarebbero così tante macro e microguerre in giro, e il sistema di comunicazione sarebbe di accudimento e non di competizione.
Ma come, direte voi, le donne sono sempre in competizione tra loro. Vero, perché per avere il potere hanno scelto il sistema di potere corrente, quello maschile. Ma come, direte ancora, le donne sono molto più cattive degli uomini, più maligne, più infide… Può darsi, ma non ne farei una questione di genere, e comunque le donne hanno meno potere e sanno capire più velocemente quando la misura è colma. E poi la finalità è ritrovare un senso comune – maschi e femmine – e spartire il concetto di potere in parti uguali, ma più che di potere parlerei di gestione della vita in comune.

IL PENSIERO CORRENTE
E tornando all’attualità: se la bella e brava attrice Deneuve dice che i maschi hanno il diritto di provarci, lo dice da una piattaforma di sentire femminile che appartiene ad un passato che forse possiamo tenerci come una madeleine proustiana nel ricordo, ma che siamo pronti a rigettare nella pratica quotidiana. Perché spero e credo che siamo a un punto di non ritorno. Negli USA sono puritani e maccartisti? Può essere, ma se facciamo tanti distinguo non arriveremo allo scopo che dovrebbe essere unitario: affrancarci dal giogo di prede e di schiave del mondo (Lennon ce lo cantava: Woman is the nigger of the world).

IL PUNTO DI NON RITORNO
Le rivoluzioni mettono a ferro e fuoco per poi poter ricostruire. Non è così sanguinoso se dal mercato cinematografico di Hollywood per esempio, sono stati fatti fuori un centinaio di maschi stronzi che pensano alle donne solo come tette e culi da tastare, magari quei maschi non capiranno fino in fondo che cosa hanno fatto di così grave, ma da oggi in poi saranno costretti a seguire delle regole più rigide di comportamento. Chi verrà dopo di loro quelle regole le avrà interiorizzate. Le ragazze non dovranno più pensare che l’unica via per lavorare è fare sesso con maschi più o meno potenti. E questo non dovrà significare che i maschi non sono più virili, ma semplicemente che il tramite sessuale non sarà più una botta in testa e “ti trascino nella mia caverna, baby”, ma “guardiamoci negli occhi, tastiamoci reciprocamente, e magari troviamo il senso comune del nostro fare sesso, consenzienti tutti e due”
E’anche molto più divertente e più soddisfacente, no?
Il dibattito è aperto.