la forma dell’acqua – di simona fasulo pieri

Cominciamo dalla cronaca: il 21 febbraio scorso regista autore e produttore de La forma dell’acqua sono stati citati in giudizio per plagio dal figlio del premio Pulitzer Paul Zindel, che nel 1969, avrebbe scritto “Let me hear your whisper”, una storia simile per almeno sessanta dettagli al film di Guillermo Del Toro, vincitore di tre Bafta, di un Leone d’Oro e candidato a 13 Oscar. Del Toro si difende dicendo che di storie come la sua ce ne sono molte.
La vicenda è presto detta: siamo negli anni Cinquanta, Elisa (Sally Hawkins), un’inserviente muta che lavora in un laboratorio militare, si innamora di una strana creatura acquatica (Doug Jones) tenuta prigioniera, dopo essere stata catturata in Messico dove passava per un dio. Sulla creatura che sembra innocua sfoga le sue sadiche inclinazioni Richard Strickland (Michael Shannon), l’incarnazione della paranoia americana di quegli anni verso il pericolo rosso. Strickland lavora per il governo, è un torturatore di professione, è fissato con la disciplina e legge in ufficio “The positive thinking”.
I protagonisti del plot, con Elisa, sono la nera Zelda (Octavia Spencer) e l’omosessuale Giles (un perfetto Richard Jenkins), anche loro, come lei, discriminati per ciò che sono. Eppure saranno questi tre “rifiuti” della società, insieme con una spia russa infiltrata (Michael Stuhlbarg), a mettere sotto scacco i militari e a far fuggire dal laboratorio dove stanno per vivisezionarlo, la delicata creatura anfibia.
La forma dell’acqua è una bella favola dai sentimenti forti, dove se il cattivo è cattivissimo, i buoni sono buonissimi, soprattutto Elisa, che assomiglia un po’ all’Amelie di Jean-Pierre Jeunet, e la creatura acquatica, bellissima e mostruosa allo stesso tempo. E l’amore trionfa e ricompone e svela una verità insospettabile.
Il film si svolge quasi completamente di sera, in un ambiente piovoso e in interni che ricordano le scenografie di Tim Burton e del Terry Gilliam di Brazil.
I numerosi rimandi a film musicali degli anni quaranta e cinquanta sono la cornice portante della passione di Elisa, che sarà pure muta ma ha un senso del ritmo e del ballo molto spiccati.
Il film è decisamente romantico e l’amore che trionfa, mentre fa piovere nella sala cinematografica collocata sotto l’appartamento di Elisa, bagna di lacrime commosse anche gli occhi di chi guarda.
E, pur capendo le motivazioni che possono aver spinto Zindel a denunciare quello che forse è un furto di idee, è difficile non apprezzare il lavoro di Del Toro, che si conferma regista immerso nel suo ricchissimo immaginario fatto di creature sempre sorprendenti e affascinanti.

LA FORMA DELL’ACQUA (THE SHAPE OF WATER)
DATA USCITA: 14 febbraio 2018
GENERE: Drammatico, Fantasy, Sentimentale
ANNO: 2017
REGIA: Guillermo del Toro
ATTORI: Sally Hawkins, Octavia Spencer, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, David Hewlett, Nigel Bennett, Nick Searcy, Martin Roach, Lauren Lee Smith, Allegra Fulton, John Kapelos, Morgan Kelly, Marvin Kaye, Wendy Lyon
PAESE: USA
DURATA: 123 Min
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

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