Antigone di Sofocle al teatro Argentina

Federico Tiezzi porta in scena Antigone di Sofocle, eccellentemente interpretata da Lucrezia Guidone capace di rendere al pubblico una donna profondamente legata a valori religiosi, affetti familiari ed un’intima e personale ragione del cuore, alla quale non può non dare ascolto, andando così, quasi consapevolmente incontro alla morte, impiccata, nella grotta dove è stata rinchiusa. E’ la donna che con ostinazione e ferma convinzione delle sue azioni si ribella al potere di Creonte, per poter dare degna sepoltura all’amato fratello Polinice, morto a Tebe, combattendo contro la sua patria e contro suo fratello Eteocle che ha usurpato il trono. E’ la donna che flagellerebbe il suo animo per aver tradito se stessa e la sua famiglia se rispettasse l’editto di Creonte che vieta la sepoltura dei nemici della patria. L’opera non è solo il dolore e la pietà della giovane donna ma anche la tragedia di Creonte, l’uomo che il destino ha scelto nel suo difficile compito di governare. E’ il dramma dell’uomo che nel suo fermo e rigoroso rispetto della legge di stato vedrà il figlio Emone, promesso sposo ad Antigone, suicida, ed Euridice, moglie di Creonte, a sua volta. Nella resa teatrale Tiezzi mette in evidenza non solo il conflitto principale relativo alle ragioni religiose e politiche, ma anche uno scontro di sessi, tra la forte determinazione di Antigone e Creonte nella sua posizione di maschio che mai vorrebbe soccombere per azione di una donna. Lo spettacolo, di grande rigore e di essenziale ed asciutta drammaticità è ambientato in un ospedale-obitorio dai cui letti i cadaveri prendono vita a rappresentare il coro, potente asse portante di tutta l’azione teatrale. Raffinata ed originale modernizzazione di uno dei massimi capolavori, più volte diversamente rappresentati, della storia del teatro greco.