L’opera del fantasma vi conquisterà

Sfatiamo tre luoghi comuni in poche righe: 1) i giovani non vanno a teatro. 2) non ci sono giovani attori teatrali bravi; 3) a teatro non si ride più.
Confutazione numero 1): ieri sera di giovani e anche giovanissimi ce n’erano in sala. E molti erano lì per passaparola. La bella platea del teatro Vittoria di Testaccio era piena a metà.
Confutazione numero 2): ieri sera sul palcoscenico c’erano sei attori giovani – quattro uomini e due donne – tutti trentenni, tutti in possesso di una tecnica molto accurata, tutti con una personalità evidente, tutti bravi.
Confutazione numero 3): le risate sono state tante, gli applausi anche.
Lo spettacolo da andare a vedere, immediatamente perché restano solo due repliche, quella di stasera, sabato 10 marzo, e quella di domani, s’intitola L’opera del fantasma.
Già in scena l’anno scorso al Teatro Tor di Nona, ripescato per poche rappresentazioni ora al Teatro Vittoria, dove alcuni di questi ragazzi sono di casa, è un gioiellino di scrittura – gli autori sono due dei sei, Chiara Bonome e Mattia Marcucci. Fa ridere perché gioca con una recitazione serrata più che brillante, coi tempi azzeccati, le pause e le riprese giuste, e mostra come essere cresciuti leggendo, vedendo serie televisive, film e andando a teatro possa diventare una grande ricchezza.
La storia: una compagnia teatrale prova un pièce sulla scena. L’autore, nella finzione, è anche il regista (Mattia Marcucci), c’è una cantante (Chiara Bonome), un nazista (Valerio Camelin), un poeta ebreo (Sebastian Gimelli Morosini), una cameriera (Chiara David). In scena c’è anche un tecnico (Simone Balletti). La storia della finzione è un classico intreccio di amore e morte.
Si sa che scrivendo si parla di sé, così l’autore/regista racconta, attraverso quei personaggi, la vita di quella piccola compagnia, le loro triangolazioni amorose (più che triangoli sono parallelepipedi), i tradimenti, le manie di ognuno, l’incapacità di recitare, l’ossessione della visibilità, le prevaricazioni personali e professionali. Durante le prove si verificano diversi fatti strani, stranissimi, paranormali persino, e la scena si sdoppia temporalmente, rendendo impossibile a tratti la comunicazione tra uno e più personaggi/attori.
In L’opera del fantasma, a livello di temi, non viene trascurato quasi niente: dalla lingua italiana al latino, dall’amore alla malattia, dall’invidia alla dipendenza, e si gioca con tutti i luoghi comuni del mestiere con sapienza e intelligenza, senza cadere mai nell’ovvio e nel volgare.
Una deliziosa e acuta commedia che fa ridere tanto e prende in considerazione – e in maniera massiccia – anche la morte e la fama oltre la morte.
Una gran prova per una compagnia di trentenni!

L’OPERA DEL FANTASMA
di Chiara Bonome e Mattia Marcucci
con Simone Balletti, Chiara Bonome, Valerio Camelin,
Chiara David, Sebastian Gimelli Morosini, Mattia Marcucci
Regia di Chiara Bonome
TEATRO VITTORIA DAL 6 ALL’11 MARZO 2018
065740170 – 065740598