Dubbi e digressioni a colori

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Sparisce il Ministero delle Pari Opportunità, nella coalizione giallo verde*.
C’è un Ministero per la Famiglia e le Disabilità. Ce n’è bisogno, con la natalità sotto zero e le disfunzioni familiari diffuse, e poi ci sono tre milioni di disabili in Italia. Ben venga il Ministero dunque, ma un dubbio mi assale: vuole forse essere questo una sostituzione per quello? Come dire: agli uomini (e alle donne)** pensano i vari ministeri del Lavoro, del Tesoro, degli Interni etc etc., alle donne, con più specificità, pensa quello della Famiglia. Sottinteso: se sei donna sei prima di tutto figlia, sorella, zia, e soprattutto moglie e madre, queste sono le tue funzioni primarie “naturali”, quindi ciò che ti interessa di più è la famiglia che curi e porti avanti con dedizione e amore. Ops… devo aver perso qualche passaggio, o sono forse troppo faziosa.
Facciamo un’altra ipotesi, più virtuosa: le donne ormai sono al pari degli uomini, hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri, quindi non c’è più bisogno di un Ministero ad hoc. Mi sembra pura fantascienza, ma consideriamola ottimistica buona fede.
E poi si potrebbe obiettare che il Ministero delle Pari Opportunità è stato solo uno specchietto per le allodole, una goccia nell’oceano. Beh, anche fosse stato così, senza potrebbe essere molto peggio.
A destra, a sinistra, al centro, tra i colori primari e tra quelli composti, nel nostro paese il pensiero femminile non ha mai avuto il giusto peso. Me ne sono accorta solo io?
Intanto si inneggia alla vita ad ogni costo, e a rischio sono le leggi a tutela della libera scelta delle donne in fatto di maternità. Si tende a negare le diversità sessuali e gruppi di cattolici intransigenti insultano gay e lesbiche sul pessimo palcoscenico pubblico ma privato di facebook***.
E io mi chiedo, alimentando la mia visione apocalittica: che ne sarà delle donne italiane, in questo primo ventennio del millennio ormai agli sgoccioli?

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Le donne ministro sono cinque nel nuovo governo, alla Difesa, alla Sanità, al Sud, alla Pubblica Amministrazione, agli Affari regionali e autonomie. C’è da sperare che mantengano un pensiero flessibile e autonomo, che sappiano farsi sentire, quando e se le cose andranno male. Perché generalmente se le donne si tirano indietro, magari lo fanno anche per scelta, per amore, per opportunismo, ma resta qualcosa di grave la loro scarsa presenza in una compagine politica di governo in questo particolare momento storico, delicatissimo per vari motivi.
Lo so, è una visione assai pessimistica, e non voglio cadere in questa trappola creata ad arte dai disfattisti****. Quindi non penserò alle dichiarazioni di una persona molto vicina a questo governo che un giorno di qualche mese fa ha dichiarato: “Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza, spesso si danno arretrando”.
Per favore, teniamoci la nostra luce e restiamo vigili tutte senza arretrare, o sarà la catastrofe.

  • Breve digressione coloristica: il giallo è colore primario e unito al blu (dell’Italia?) produce il verde, colore secondario. E qui mi fermo, perplessa: vorrà dirci qualcosa questo mix di colori? No, dev’essere il caldo eccessivo che mi sposta dal punto nevralgico.
    ** La parentesi non è messa a caso.
    *** Succede anche il contrario, purtroppo l’insulto non è colorato politicamente, è diventato la norma. Si potrebbe fare un Ministero della educazione verbale che multi ogni politico che usa contumelie in pubblico?
    **** E’ solo memoria scolastica mia o è cominciato così il fascismo, dando addosso ai disfattisti, cioè a tutti coloro che non la pensavano come le camicie nere, subito dopo la maledetta prima guerra mondiale?