La Roma dei poeti  

“Poeti a Roma, resi superbi dall’amicizia”, è la mostra a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno, che lo spazio espositivo WEGIL dal 30 marzo ospita a Trastevere. Vi fanno bella mostra di sé alcuni dei più noti scrittori italiani del secolo scorso. Da Moravia a Gadda, da Pasolini a Morante e Maraini, in uno scenario unico per tutti: la Capitale, con i suoi bar, il suo mare, le sue piazze e la sua periferia. Nella cultura della Grecia antica il mondo dell’arte era protetto dalle Muse, le creature mitologiche che preservavano il culto del sublime, non esitando ad usare le loro facoltà semi divine di fronte a possibili minacce. Ben 3 patrone curavano la poesia: Calliope quella epica, Euterpe la lirica ed Erato l’amorosa. Poesia che traspare dalle foto che ritraggono i più grandi nomi della letteratura del ‘900: inedite, rare, trovate in mercatini, recuperate dagli archivi dismessi dei giornali con il passaggio al digitale. Oltre 250 scatti preziosi di una stagione irripetibile, quella di grandi poeti e scrittori come Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna, Amelia Rosselli, Alberto Moravia, Anna Maria Ortese, Elsa Morante e Dario Bellezza, nella Roma tra gli anni ‘60 e ‘70. L’esposizione – dalla collezione privata di Garrera, con tra gli autori degli scatti Antonio Sansone, Tazio Secchiaroli, Rodrigo Pais, Dario Bellini – si apre con le immagini dell’arrivo di Pier Paolo Pasolini a Roma negli anni ‘50, ritratto nelle baraccopoli e si chiude con la sua morte nel 1975 all’Idroscalo e i funerali a Roma e a Casarsa. Tra gli scatti molto rari, due ritratti del 1966 di Amelia Rosselli. Raro anche un ritratto del 1953 di Anna Maria Ortese.