Peter Swanson – Una perfetta bugia

Qualche giorno prima della cerimonia di laurea Harry riceve la telefonata della sua matrigna, Alice, che gli annuncia la morte di suo padre.
Harrry, raggiunto Kennewich Beach, nel Maine, da dove era partito per il College appena il padre si era risposato, si ritrova a dover affrontare il dolore provocato da questa grave perdita insieme alla matrigna, una donna che non conosce affatto, e il cui fascino, nelle rare occasioni in cui si erano frequentati nella sua non lontana adolescenza, aveva determinato in lui imbarazzanti turbamenti sensuali con consequenziali sensi di colpa.
Agli inquirenti appare subito chiaro come il padre di Harry non sia scivolato accidentalmente sul sentiero della scogliera, ma qualcuno lo abbia invece colpito prima violentemente alla nuca, ed è davvero difficile immaginare chi abbia voluto la morte di un uomo tranquillo, un colto libraio.
Alla trama non aggiungo altro, vi basti ricordare o sapere, se non conoscete ancora questo autore eccellente, che Swanson è implacabile nel catturare l’attenzione del lettore con il suo stile minimalista, asciutto, tessendo sin dalle prime pagine una ragnatela nella quale il lettore rimane amabilmente imprigionato.
Questo scrittore ha una straordinaria abilità nello scomporre e ricomporre il giusto equilibrio degli accadimenti umani.
Nei suoi romanzi il ruolo degli inquirenti è pressoché ininfluente nel raggiungimento dell’obiettivo della giustizia. E’ la Nemesi, personificata spesso da chi ha subito un torto, e quindi, la vendetta, ad avere l’ultima parola, quella definitiva, estrema, e a ristabilire gli equilibri violati.
Una “perfetta bugia”, in questo romanzo, è quella che si racconta a se stessi, ed è la bugia più pericolosa, perché l’automanipolazione rischia di creare uno scollamento tra il bugiardo e il sentire diffuso, rischia di fargli perdere l’empatia nei confronti del prossimo.
In questa storia molti personaggi si nascondono dietro una perfetta bugia, ma solo Alice può essere definita “una perfetta bugiarda”.
E… tranquilli, non è detto che con ciò vi abbia anticipato che sia lei l’autrice degli omicidi che si consumano in questo bellissimo noir.