MArteVISIVA: Special Projects

Comunicato stampa

MArteVISIVA: Special Projects
BiennaleMArteLive e i Progetti Speciali di Arti Visive
Street Art for Rights, Open Gallery, Curatela,
The Darkroom Project, Curami e (S)ink

Mostre d’arte, street art, fotografia, opere urbane e tematiche sociali nei progetti speciali della BiennaleMArteLive
Dal 3 al 14 Dicembre la BiennaleMArteLive ospiterà dei progetti speciali legati alle arti visive: Street Art for Rights, che prevede la realizzazione di opere murarie e urbane dal forte impatto sociale, Open Gallery, un’ampia rete di gallerie d’arte diffuse su tutta la Capitale, Curatela, progetti artistici firmati da importanti curatori e The Darkroom Project progetto che vede protagonisti alcuni dei maestri della fotografia analogica

Nel complesso apparato di progetti speciali inseriti all’interno della BiennaleMArteLive dal 3 al 14 dicembre, molti saranno quelli dedicati prettamente alle arti visive, con lo scopo di portare la cultura e la bellezza dell’arte in tutto il contesto urbano di Roma, in particolare nelle periferie, affrontando tematiche sociali di rilievo come quelle della migrazione e della violenza sulle donne. Il progetto speciali delle Arti Visive invaderà letteralmente la Capitale con mostre, esposizioni, murales e opere urbane.

Lo scopo di Street Art for Rights è quello di addentrarsi nei quartieri della periferia di Roma alla ricerca di una riqualifica urbana in contesti difficili, mettendo così in luce tematiche sociali e culturali. Il progetto prevede la realizzazione di opere di street art grazie al coinvolgimento di alcuni dei migliori street artist del momento.

Dal 4 all’8 dicembre, invece, prenderà vita Open Gallery, progetto che mira a diffondere arte e cultura promuovendo giovani artisti contemporanei e a sensibilizzare ed educare il pubblico ad un consumo culturale di qualità. Il progetto è diffuso su tutto il territorio della Capitale, dal centro alle periferie: una rete di gallerie selezionate che ospiteranno e metteranno in mostra artisti emergenti e affermati, con l’obiettivo di incrementare l’interazione tra artisti, gallerie e pubblico, creando benefici e opportunità.
Queste le gallerie inserite nel progetto: Area Contesa arte, Art Gap, Art Sharing, Bauhaus Home Gallery, Contemporary Cluster, Dicò Art Gallery, Dmake Art, Ex Galleria, Galleria Galla, Galleria Il Sole, Galleria La Nica, Galleria Moderni, Interzone, Medina Roma.Arte, Otto Gallery, Palazzo Velli Expò, Ponzi Art Gallery, Sinestetica, Spazio 40, Tevere Art Gallery, Tricomia Illustrator’s Gallery, Triphè.

CURATELA – dal 6 al 10 dicembre – prevede una serie progetti artistici a cura di noti curatori che per hanno curato delle mostre per la Biennale MArteLive. Uno di questi è “WARRIORS OF FREEDOM”, a cura di Angelo Cricchi, che negli spazi del Contemporary Cluster, metterà in mostra opere fotografi di noti artisti che hanno firmato l’ultimo numero del magazine internazionale FLEWID, rivista d’arte da anni impegnata sulla bellezza non convenzionale, fuori dagli schemi e libera da ogni pregiudizio di sorta. Otto copertine per otto personaggi che in questi anni proprio con il loro corpo e con i loro pensieri hanno influenzato la cultura contemporanea per una società liberata dai generi, dai conformismi e dalle etichette. La mostra aprirà le porte venerdì 6 dicembre presso PALAZZO CAVALLERINI LAZZARONI in via Dei Barbieri, 7.
Un altro progetto sarà ospitato presso la Tevere Art Gallery, a cura di Luciano Corvaglia, con la mostra fotografica collettiva “IL MOSTRO”, selezione di giovani artisti che hanno interpretato il tema dell’Io dentro noi stessi. La mostra inaugurerà sabato 6 dicembre in via di Santa Passera, 25.
Un altro progetto è “NOUVEAU LIBERTA’”, lavoro fotografico di Daniele Romaniello, a cura di Guido Laudani, che nasce per esaltare la bellezza e la libertà delle donne nella loro semplicità. Daniele Romaniello omaggia l’Art Nouveau fotografando in studio e en plein air damigelle dell’era contemporanea, con ricostruzioni stilistiche e abiti dell’epoca. Le fotografie, inoltre, sono stampate su carta artigianale prodotta direttamente dall’artista. In mostra il 6 ed il 7 dicembre, le opere saranno a mostra sarà ospitata presso la Ex Galleria, uno spazio polivalente nel quartiere Monti, in via Baccina 66.

In occasione della Biennale MArteLive, Palazzo Velli, lo splendido spazio nel cuore di Trastevere, ospiterà la mostra della giovane e talentuosa fotografa Simona Poncia, con il progetto “Nebbia”, immagini catturate in bianco e nero, atmosfere squadrate immortalate in momenti evanescenti, quasi onirici. La mostra sarà ospitata al piano terra della galleria.
Mentre al piano sottostante, saranno in mostra alcuni lavori di noti fotografi, opere abilmente stampate dal maestro della stampa analogica, Luciano Corvaglia, che in questa sede parlerà del progetto DARKROOM Project, concorso e laboratorio sulla Camera Oscura che si terrà presso il Castello di Santa Severa a fine gennaio 2020 e di cui Corvaglia tratterà gli aspetti principali dell’esperienza che tanti giovani potranno fare gratuitamente.

Nei giorni della Biennale MArtelive, al Planet prima e a Palazzo Velli poi, sarà lanciata la call per chi volesse partecipare. Oltre alle opere fotografiche in mostra, saranno proiettati i video d’artista come “Delirio di uno stampatore” in cui noti fotografi raccontano e confidano da un luogo speciale le proprie fobie e i propri deliri legati alla perfezione della stampa fotografica, vedremo anche dei video su quello che sarà l’evento clou al Castello di Santa Severa, e che prevede anche mostre ed eventi artistici live anche musicali.

Vernissage sabato 7 dicembre alle ore 18, fino a martedì 10 dicembre 2019, presso Palazzo Velli Expò, in piazza Sant’Egidio, 10.
Per il finissage di martedì 10 ci sarà l’incontro con Simona Poncia: l’artista incontrerà il pubblico per domande e curiosità e terrà un workshop di fotografia alle 18.30 (previa prenotazione).

THE DARKROOM PROJECT è un evento multidisciplinare che principalmente si fonda sul concetto della riscoperta di una vecchia tecnologia vissuta in chiave contemporanea, la stampa fotografica in camera oscura, proposta sia ad un pubblico già avvezzo sia a quello che non si è mai cimentato con questa tecnica. L’idea si basa sul coinvolgimento da parte dei giovani, appassionati di fotografia e non, della primaria tecnica di stampa in forma analogica, che dopo l’esperienza dello scatto fotografico, vede il passo alla magia dell’apparizione dell’immagine con la stampa nella camera oscura. Nella prima fase della Biennale MArteLive, dal 3 al 5 dicembre presso il Planet, sarà allestita una sala che rievocherà la magia della camera oscura ma nella quale saranno proiettati dei video sulla bellezza, la difficoltà, le tecniche ed i trucchi che si celano dietro la stampa fotografia in analogico. Insieme al corto “Delirio di uno stampatore” in cui noti fotografi raccontano e confidano da un luogo speciale le proprie fobie e i propri deliri legati alla perfezione della stampa fotografica, vedremo anche dei video su quello che sarà l’evento clou di fine gennaio che si terrà al Castello di Santa Severa, e che prevede tra mostre ed eventi artistici live anche musicali, un laboratorio sulla stampa fotografica con i massimi esperti del settore, al quale giovani neofiti e appassionati si potranno iscrivere. Durante i giorni della Biennale MarteLive sarà lanciata la call e chi sarà al Planet per il MArtelive-lo Spettacolo Totale avrà la possibilità di candidarsi sin da subito e ricevere tutto il materiale informativo.

Il Performer Davide Cocozza ritorna in scena con un’azione nuova dal nome “CURAMI – HEAL ME”. Dopo il successo di “L’ARTE METTE A NUDO”, Cocozza rompe le distanze, gli strati di plexiglass e le pennellate che hanno caratterizzato le azioni passate. CURAMI HEAL ME, a cura di Nadia Di Mastropietro, si spinge oltre ed abbraccia il concetto di Arte come Terapia, da sempre caro all’artista, con più forza e veemenza, mosso da un Grido Sociale – bisogno di umanità. Insieme alle modelle Ariel Del Fantabosco, Ilenia De Luca, Honeybush, Elisabetta, Chiara Psiche costruisce una rete umana, un paesaggio sinestetico fatto di bende, colori e cerotti, dove far approdare l’allegoria di un’esistenza capace di UMANITA’, SOLIDARIETA’, in uno SPAZIO dove convivere, avere compassione e salvarsi. Lo spazio del nostro corpo e di quello degli altri, in cui l’interconnessione intrinseca esce allo scoperto celata troppo spesso dalle affumigazioni dell’odio e di una comunicazione troppo sporca e distruttiva. La performance si potrà vedere e vivere al Planet il 3 dicembre.
Il fiore all’occhiello del progetto di STREET ART FOR RIGHTS è (S)ink è il maestoso monumento funebre dell’artista e performer Fabio Saccomani. Opera urbana dedicata ai migranti scomparsi in mare, (S)ink sarà realizzata in via del Pigneto: i 36.570 nomi delle vittime del Mediterraneo (solo quelle che sono state identificate) verranno scritti sulla frequentatissima strada dell’isola pedonale dello storico quartiere romano, utilizzando una vernice idrorepellente che reagirà solo se bagnata. Un’opera dunque che resterà invisibile per la maggior parte del tempo, ma che nei giorni di pioggia emergerà in tutto il suo potentissimo messaggio di memoria e celebrazione: i passanti, camminando sulla strada zuppa d’acqua, saranno costretti a calpestare quei nomi che, d’improvviso, diventeranno concreti e reali. Questo palesarsi, veicolato dall’acqua che richiama il mare, dove la maggior parte di queste persone è annegata, consente di far parlare i nomi, di inserirli in una dialettica visibile/invisibile che travolge lo spettatore, stravolge il senso del luogo ed il senso di sicurezza che conferisce l’ordinario e il familiare.

Il progetto verrà lanciato il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, con la scrittura dei primi nomi, per poi essere concluso il 20 giugno 2020, giornata mondiale del rifugiato, con un grande evento di inaugurazione.

Con questi progetti la BiennaleMArteLive offre il suo contributo nella diffusione e nella condivisione di pratiche artistiche virtuose, capaci di raggiungere il maggior numero di persone possibili, anche in quei contesti periferici che vengono solitamente esclusi.

I progetti speciali sono curati da Oriana Rizzuto e Giuseppe Casa.