Netflix: The things change…

Il principale fornitore di film e serie televisive in streaming è sempre sotto accusa come se fosse il peggior nemico dell’industria cinematografica. Un’accusa fatta proprio da chi il cinema lo fa ma anche e da appassionati cinefili per cui: “i film si vedono al cinema e se possibile con sottotitoli originali…”.
Noi che amiamo il cinema come costoro ma non siamo tra quelli un pò snob di cui sopra, non siamo cosi perentori.
Crediamo che un film, specie oggi che la tecnologia ci permette di avere in casa una visione a volte superiore a quella fruibile nelle sale cinematografiche sia piacevole e interessante anche da piattaforme di streaming.
Certo il fascino di una sala piena di pubblico con cui condividere la visione di un buon film ha sempre un certo fascino. Ma questo fascino oggi è molto penalizzato dalla “commercializzazione” e maleducazione del publico. Succede sempre più spesso che i vicini di poltrona durante la fruizione del film chiacchierino imperturbabili senza farsi alcun problema. Oppure il continuo entrare in sala anche a film iniziato, facendo alzare file di spettatori e a volte costoro ti puntano addosso la torcia luminosa del proprio smartphone alla ricerca del proprio posto. Colpa dei maleducati ma anche dei gestori delle sale che permettono di entrare a proiezione iniziata; e lo scrocchiare continuo delle mascelle del bambino seduto a fianco a te la cui mamma ha acquistato un bidone di Pop Corn più grande di lui!
Ci è successo molto spesso in questi casi di aver voglia di alzarsi e andarsene o di imprecare nei confronti dei maleducati ma poi…
Bene premesso questo è anche alla luce di questo siamo convinti che le piattaforme di streaming in specie Netflix sono interessanti e secondo noi promotrici anche di buon cinema.
Film di qualità tra cui Roma di Cuaron o the Irishman di Scorsese e molti altri stanno li a dimostrarlo, per non parlare di molte serie Tv che hanno ormai la dignità, in alcuni casi, anche loro di un buon cinema.
Insomma come in tutte le opere non è il media a dare dignità ad un’opera ma i contenuti. Lo ricordo agli snob: the things changes…