#iorestoacasa. La nascita della ceramica

La ceramica fu uno dei primi e più importanti materiali ad essere utilizzato dall’uomo e fece la sua prima comparsa durante il neolitico. Era ed è ancora oggi essenziale per la vita dell’uomo, capace di assorbire l’acqua e diventare plasmabile, utile per la creazione di utensili come brocche, ciotole, olle, scodelle, vasi e bicchieri, e anche per la creazione di oggetti votivi come statuette antropomorfe e zoomorfe.

E’ un materiale inorganico composto da sostanze come argilla, feldspati, sabbie silicee, ossidi di ferro, allumina e quarzo. L’argilla viene mescolata con l’acqua e la assorbe creando un impasto malleabile e flessibile, che in seguito viene ripulito dalle impurità. Successivamente l’impasto viene modellato, a mano (tecnica a colombino) o mediante l’utilizzo di un tornio (diffusosi probabilmente nell’età del bronzo), secondo la forma che si desidera dare.

In seguito l’impasto poteva essere decorato attraverso tecniche quali l’incisione, l’impressione e il graffito, o dipinto prima o dopo la cottura, e una volta fatto essiccare veniva cotto a cielo aperto su una superficie o su una fossa circondata da materiale combustibile come la legna, o direttamente nei forni a camera unica, di base circolare a forma di cupola in cui in cima o nell’estremità era presente un foro di sfiato. Queste tipologie di forni a camera unica permettevano di trattenere e conservare maggiormente il calore all’interno e di raggiungere temperature più elevate rispetto alle cotture all’aperto.

Una volta cotto, il prodotto era finito e pronto per essere utilizzato per le attività principali della vita quotidiana dell’uomo.

Nelle foto potete osservare un esempio di ceramica romana e una di epoca neolitica Bonu Ighinu, una rappresentazione della tecnica a colombino de “Il tempo dei nuraghi” e al tornio de “Il tempo dei fenici”, un immagine di forno a cielo aperto e uno a camera unica di Pancucci.

Fonte: Mibact