Salgado: il virus minaccia indios Amazzonia, al Maxxi

Sos per le popolazioni indigene dell’Amazzonia. L’appello è stato lanciato da Sebastiao Salgado, uno tra i più famosi e premiati fotografi del nostro tempo.

L’artista francobrasiliano, assieme a sua moglie Lelia Wanick, si è rivolto al Governo, al Congresso e alla Corte Suprema del Brasile affinché vengano presi provvedimenti per evitare che il virus distrugga intere popolazioni indigene a cui, il fotografo, è molto legato.

Nell’ultimo decennio, Salgado ha lavorato a stretto contatto con queste tribù, documentando la distruzione della foresta amazzonica, realizzando un progetto fotografico che sarà esposto in anteprima mondiale, nel 2021, al MAXX, il museo di arte contemporanea di Roma.

L’appello al governo brasiliano e alla comunità internazionale sarà rinnovato anche durante l’incontro social tra Salgado e Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI e firmataria dell’appello, fissato per sabato 9 maggio alle ore 15 e visibile su tutti i canali social del MAXXI (Facebook, Instagram, YouTube, Twitter, Linkedln e Telegram).

Una petizione che in poco tempo ha raccolto più di 22mila firme, tra cui nomi noti del mondo della scienza, dello spettacolo e delle Istituzioni di tutto il mondo: Renzo Piano, Ai Weiwei, Mario Vargas Llosa, Norman Foster, Meryl Streep, Oprah Winfrey, Pedro Almodovar, Brad Pitt, Richard Gere, Paul McCartney, Madonna e molti altri ancora.

“Queste popolazioni indigene fanno parte della straordinaria storia della nostra specie. La loro scomparsa sarebbe una tragedia estrema per il Brasile e una perdita immensa per l’umanità”.

Salgado arriva dritto al punto, senza giri di parole. Nel video realizzato dal regista Fernando Meirelles per l’agenzia Contrasto, si susseguono una ventina di foto scattate dall’artista stesso.

“Oggi gli indios brasiliani rischiano il genocidio – continua nel video Salgado – Le loro comunità sono tra quelle più in pericolo a causa di difese immunitarie basse, sia per la vita isolata in luoghi remoti che per l’accesso praticamente inesistente alle strutture sanitarie”.

Fonte: Web

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