
Visto in tv avendolo perso al cinema.
Federica e Marina, cinquantenni affascinanti e di successo, sono compagne affiatate e condividono una vita ideale: hanno un appartamento elegante arredato con mobili di design, fanno ricche colazioni a letto, si scambiano scherzosamente i vestiti, bevono buon vino e guardano serie tivù alla moda.
Eppure, dopo cinque anni di convivenza, Federica è irrequieta. Forse lei, divorziata con un figlio ventenne, non ha mai accettato pienamente la propria omosessualità (o sarebbe il caso di parlare di bisessualità). Forse, più semplicemente, non è sicura che la pragmatica e chiassosa Marina sia la persona con cui vuole trascorrere il resto della vita. E allora un incontro fortuito, un’audacia imprevista, uno sbandamento e l’idillio si spezza, gettando nello scompiglio ogni sicurezza e ogni consuetudine d’amore.
Maria Sole Tognazzi, regina del product placement, può quindi limitarsi a dirigere con mano fluida e pulita le sue brillanti protagoniste, perno focale di una pellicola luminosa e patinatissima, che si segnala ancora una volta per sensibilità di scrittura e disinvoltura di esecuzione. Per inciso, “Io e lei” non s’inventa niente, ma conduce gli oltre novanta minuti di visione con grazia e leggerezza. Non è poco. Peccato solo per la rincorsa frettolosa a un happy end che, a conti fatti, appare forzato e scontato. Ma è il piccolo peccato veniale di un film ruffiano che si fa piacere senza sforzo.