PROROGATA FINO AL 26 LUGLIO LA MOSTRA DI JIM DINE AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

Rimarrà aperta per altri due mesi la grande esposizione su Jim Dine inaugurata lo scorso 11 febbraio al Palazzo delle Esposizioni e interrotta dall’8 marzo al 17 maggio a causa dell’emergenza sanitaria. L’ampia antologica che ripercorre la carriera dell’artista statunitense, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, è stata prorogata fino al 26 luglio per recuperare almeno in parte i giorni in cui non è stata accessibile.

Grazie alla disponibilità dei numerosi prestatori che hanno acconsentito al prolungamento dei prestiti delle opere, ci sarà più tempo per visitare la rassegna che lo stesso Jim Dine, in un commovente video inviato al Palazzo delle Esposizioni, ha definito la “mostra migliore che abbia mai fatto, che sia mai stata fatta su di me, e che offre l’immagine migliore di me come artista”. Nello stesso video girato nello studio di Parigi dove l’artista ha trascorso il suo periodo di quarantena, Jim Dine esprime la sua gratitudine alla città di Roma per la realizzazione di questo progetto. Il nostro più sentito ringraziamento, oltre che all’artista, va a tutte le istituzioni culturali e ai musei pubblici e privati, europei e americani che hanno collaborato all’organizzazione della mostra e concesso l’estensione dei prestiti. Al Musée national d’art moderne – Centre George Pompidou di Parigi che ha generosamente messo a disposizione della mostra le trenta opere recentemente ricevute in dono da Jim Dine, insieme al Museo di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia e al MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto (entrambi questi musei prestano opere della collezione Sonnabend), al Whitney Museum di New York, al Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek in Danimarca, al Kunstmuseum Liechtenstein di Vaduz, al Musée d’art moderne et contemporain de Saint-Etienne Métropole. Insieme a queste istituzioni ringraziamo le gallerie e i collezionisti privati che hanno ugualmente accolto la nostra richiesta di proroga. Nei prossimi giorni, oltre a Jim Dine, il pubblico del Palazzo delle Esposizioni avrà l’occasione di visitare Metropoli di Gabriele Basilico che terminerà martedì 2 giugno. Jim Dine Struttura della mostra Realizzata con la collaborazione dell’artista e curata da Daniela Lancioni, curatrice senior dell’Azienda Speciale Palaexpo, la mostra presenta oltre 80 opere, datate dal 1959 al 2018. Nel suo insieme, può dirsi articolata in due parti che rispondono ciascuna a un diverso criterio espositivo. Una prima parte si dispiega nelle sei sale intorno alla Rotonda del Palazzo delle Esposizioni dove le opere sono ordinate secondo un criterio cronologico pensato per lasciare a vista scarti, sorprese e metamorfosi del lavoro di Jim Dine e per non scalfire il senso di orientamento dei visitatori e delle visitatrici. La seconda parte occupa le ultime due grandi sale del percorso espositivo allestite per mano dello stesso artista che le ha trasformate in due ambienti di grande impatto emotivo e visivo. Percorso espositivo All’inizio della Sala 1 si trova la consueta nota biografica, accompagnata da alcune immagini fotografiche tra le quali quelle celebri scattate da Ugo Mulas a New York nel 1964 e nel 1965. La biografia approfondisce aspetti del lavoro legati alle opere in mostra e può essere scaricata con il codice QR.

I primi lavori esposti sono piccole teste del 1959, per lo più autoritratti, realizzate dall’artista appena ventenne. All’altra estremità della rotonda, nella Sala 6, il percorso cronologico termina ugualmente con degli autoritratti a suggello dell’importanza riposta dall’autore in questo soggetto. Sempre nella Sala 1 la mostra prosegue con un focus dedicato agli happening frutto di una ricerca capillare che ha permesso di riunire per la prima volta tutte le immagini scattate dai principali testimoni dell’avanguardia newyorkese: Robert R. McElroy, Fred W. McDarrah e Peter Moore. Le foto scorrono in loop su dei monitor accompagnate dalla voce dello stesso Jim Dine che ha raccolto per questa occasione i ricordi sulla sua breve, ma seminale stagione di performer. L’incondizionata dedizione riservata da Jim Dine alla pittura si impone nelle due sale successive costellate dalle immagini nuove e mordenti dei quadri realizzati tra il 1960 e il 1964, divenute tra le icone più celebri del periodo. In Two Nests del novembre del 1960 l’eredità degli happening rimane nei buchi fatti con il trapano sulla superficie pittorica, ma il colore monocromo e la centralità dell’immagine dimostrano l’avvento di una nuova sensibilità. Anche nelle altre opere esposte nella Sala 2 con i capi d’abbigliamento o con gli utensili, veri o dipinti, accompagnati talvolta dalla presenza emblematica dei loro nomi scritti, prevale un ordine rinascimentale. Nella Sala 3 sono esposti i quadri con gli strumenti riconducibili all’attività del pittore e le opere, capolavori riconosciuti, nei quali l’artista ha sperimentato un’inedita spazialità, concependole come se fossero le pareti di una casa. In alcune di esse, Four Rooms o The Studio (Landscape Painting) entrambe del 1963, Dine adotta un nuovo processo compositivo basato sull’accostamento di elementi diversi, senza distinzioni gerarchiche , disponendoli in sequenza come varianti su uno stesso tema. In queste due sale sono raccolte cinque delle otto opere di Jim Dine presenti nella celebre edizione del 1964 della Biennale di Vene zia e che esercitarono un forte impatto sulla cultura europea. Nella Sala 4 l’area centrale è destinata alla scultura cui l’artista si dedicò, in modo esclusivo, tra il 1965 e il 1966, mentre alle pareti è esposto uno dei primi dipinti con l’accapatoio vuoto in funzione di autoritratto insieme ad altri quadri nei quali abiti veri, tra cui uno della stilista inglese Mary Quant, propongono un modo nuovo di concepire la figura umana. La Sala 5 raccoglie le prime opere nelle quali compare l’immagine del cuore, assunto da Jim Dine come una sorta di suo emblema araldico. Nella Sala 6 a prevalere è il rapporto con le culture antiche coltivato soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni Settanta. Il legame con il passato è reso stringente dalla presenza, in questa stessa sala, degli autoritratti recenti che chiudono il percorso strettamente cronologico della mostra. Nella Sala 7 i visitatori e le visitatrici sono accolti da The Wind and Tools (A Glossary of Terms), l’imponente gruppo delle tre grandi Veneri di legno dipinto con i fianchi cinti da corone di utensili. Protagonista della sala è il colore esaltato dall’artista nell’intera sua gamma che si dispiega in una installazione e in due sculture in un ardito campionario di tecniche diverse, mentre alle pareti oltre venti grandi carte tutte dedicate al tema del cuore testimoniano i diversi stadi della pittura di Jim Dine oltre alla dedizione con la quale l’artista da sempre si cimenta nelle diverse tecniche di stampa. La mostra termina con una installazione inedita, concepita da Jim Dine per la mostra disseminando nell’ampio spazio della Sala 8 undici sculture di Pinocchio, tutte in legno datate tra il 2004 e il 2013, ispirate al personaggio di Collodi, incarnazione dell’antica metamorfosi della materia inanimata che prende vita. Alle pareti, lo stesso Jim Dine ha trascritto i suoi poemi alcuni dei quali scritti a Roma poco prima che la mostra aprisse al pubblico. Catalogo della mostra La rassegna è accompagnata da un esaustivo catalogo bilingue (italiano e inglese) che rappresenta ad oggi il maggior contributo pubblicato in Italia sull’artista, edito da Quodlibet (Macerata). A cura di Daniela Lancioni, contiene saggi di Francesco Guzzetti, Annalisa Rimmaudo, Claudio Zambianchi e della curatrice, una dettagliata biografia e gli apparati a cura di Paola Bonani. Oltre alle tavole a colori delle opere in mostra, il catalogo raccoglie per la prima volta l’intero repertorio iconografico relativo agli Happening dell’artista. Formato cm 280×240, 304 pagine, 174 illustrazioni, euro 28,00. Visite guidate Qualche anno fa RADIO3 dedicò un ciclo di trasmissioni alle “mostre impossibili”, una delle proposte emerse era incentrata su una inedita modalità di fruizione che contemplava la cura di visitatori/visitatrici accompagnati in mostra uno alla volta. Il momento attuale fornisce l’occasione per sperimentare questa mostra impossibile e Il Palazzo delle Esposizioni offre visite guidate dalle curatrici per una persona (o due) nel rispetto delle leggi sul distanziamento sociale. Le visite così concepite si terranno a partire dal 4 giugno, ogni martedì (alle 10,30 e alle 11,30) e ogni giovedì (alle 18,00 e alle 19.00) ciascuna visita durerà un’ora. Per accedere a questa iniziativa, dopo aver prenotato il turno di ingresso alla mostra online, sarà necessario inviare la propria richiesta a info.pde@palaexpo.it tra le ore 17.00 e le ore 18.00 del giorno precedente alla visita e attendere conferma (le richieste pervenute fuori da questo orario non potranno essere prese in considerazione). Servizi educativi Venerdì 5 giugno dalle 8,30 alle 9,30 torna l’appuntamento con Dance Well in collaborazione con ParkinZone onlus. Una lezione di danza in mostra, a porte chiuse ma accessibile a tutti online. Per partecipare bisognerà collegarsi al link che verrà pubblicato sul sito del Palazzo delle Esposizioni. DEDICATO A JIM DINE Con adamantina semplicità l’artista ha dichiarato di immaginarsi impotente al di fuori dell’ambiente dal quale trae nutrimento. A questo artista colto, disponibile all’incontro e consapevole delle dinamiche della trasmissione culturale, il Palazzo delle Esposizioni avrebbe voluto dedicare un ampio programma di accadimenti da distribuire nell’arco temporale della mostra. In ragione delle norme istituite dai DPCM per fronteggiare la pandemia, questo programma non si è potuto svolgere, ad eccezione della rassegna cinematografica dedicata al regista americano John Cassavetes e di due conferenze, quelle di Clara Tosi Pamphili e di Claudio Zambianchi. Durante il lockdown, però, sono state messe in cantiere nuove iniziative e molte di quelle che erano state programmate hanno subito una metamorfosi. I loro autori le hanno trasformate in un momento di riflessione o di iniziazione, così da renderle accessibili a un altro linguaggio, quello digitale. Questi lavori verranno progressivamente pubblicati nelsito del Palazzo delle Esposizioni nella doppia versione italiana e inglese. Fabrizio Ottaviucci – Appunti di Musica contemporanea Tre video della durata di poco più di 20 minuti ciascuno, nei quali il pianista Fabrizio Ottaviucci introduce e interpreta tre capisaldi della musica contemporanea: il piano preparato di John Cage, la Musica aleatoria, Il Minimalismo di Terry Riley. Come i concerti da dedicare a Jim Dine e cancellati a causa dell’emergenza sanitaria, anche questi appunti sono tutti riferiti a compositori, tra i più radicali e innovativi del Novecento, accostabili all’artista americano per contesto e linguaggio. Video in lingua italiana con sottotitoli in inglese. 4 Performance Reload Le 4 performance di Jacopo Jenna, Annamaria Ajmone, Ula Sickle e Myriam Laplante, a cura di Ilaria Mancia previste come parte degli “accadimenti” che avrebbero dovuto accompagnare la mostra di Jim Dine si svelano qui in una nuova forma. Ognuno degli artisti ha proposto un approfondimento del proprio lavoro per questa dimensione sospesa, un “battito” che richiama la pulsazione che sarebbe dovuta avvenire dal vivo. Testi in italiano e in inglese Valerio Magrelli – Intorno a Pinocchio Un video di oltre venti minuti nel quale il poeta e lo studioso, tra le figure più autentiche e brillanti della sua generazione, racconta le innumerevoli interpretazioni e metamorfosi di cui è stato investito il personaggio di Pinocchio. Video in lingua italiana con sottotitoli in inglese LA MOSTRA ONLINE Durante il periodo di chiusura sono state create delle visite guidate virtuali che rimarranno visibili nel sito del Palazzo delle Esposizioni. La curatrice accompagna gli utenti e le utenti in ciascuna delle otto sale della mostra (8 video in doppia versione italiano/ inglese), mentre le immagini di ciascun happening commentate dalla viva voce dell’artista sono oggetto di altri 6 video (in lingua inglese con sottotitoli in italiano). Il progetto è stato realizzato da Monkeys VideoLab. Per ogni sala della mostra sono disponibili anche videoguide in LIS – Lingua Italiana dei Segni, grazie alla collaborazione dell’Ente Nazionale Sordi Onlus e audioguide per non vedenti, sia in italiano che in inglese, poiché da sempre il Palazzo delle Esposizioni è attento e vicino alle persone con disabilità. Inoltre, per il pubblico più giovane dei bambini e dei ragazzi è stata realizzata una scheda didattica con una proposta di attività, oltre al breve racconto dell’artista e della sua opera. Gli elaborati realizzati in risposta a questa e altre proposte sono stati inviati ai servizi educativi e pubblicati su una pagina dedicata a testimonianza di un legame, un dialogo, che si è cercato di mantenere vivo anche a museo chiuso, nonostante la distanza. INFORMAZIONI Per entrare al museo ASPETTA il tuo turno di ingresso. Sarai sottoposto a misurazione della temperatura. In caso di temperatura uguale o superiore a 37.5 non potrai accedere. ESIBISCI il biglietto digitale o la stampa cartacea del Print@Home senza passare dalla biglietteria. INGRESSI contingentati e scaglionati ogni mezz’ora. L’accesso dei visitatori avviene: esclusivamente previa prenotazione obbligatoria e acquisto del biglietto di ingresso anche se gratuito; dall’ingresso di via Nazionale n. 194 al fine di consentire i controlli di sicurezza e la misurazione della temperatura; dall’ingresso di via Milano 13 previa richiesta al personale di sala e solo per comprovata necessità; con accessi contingentati ogni trenta minuti; L’uscita dell’edificio avviene esclusivamente dalla Libreria su via Milano Nel museo È OBBLIGATORIO L’USO DELLA MASCHERINA DURANTE TUTTA LA VISITA È OBBLIGATORIO SEGUIRE LA SEGNALETICA DISINFETTA LE TUE MANI O I TUOI GUANTI CON IL GEL MANTIENI LA DISTANZA DI SICUREZZA CON GLI ALTRI SEGUI LA SEGNALETICA SONO VIETATI ASSEMBRAMENTI CONSENTITA VISITA SENZA DISTANZIAMENTO PER LE FAMIGLIE E CONVIVENTI IL SINGOLO VISITATORE SI ASSUME LA RESPONSABILITA’ DI ADOTTARE CONDOTTE IDONEE A CONTENERE LA DIFFUSIONE DEL CONTAGIO OGNI SINGOLO INDIVIDUO SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ DI CONTENERE IL CONTAGIO

Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso Informazioni e prenotazioni: 06 39967500; www.palazzoesposizioni.it Biglietti: intero €12,50; ridotto € 10,00