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“Dei libri non potremo, per fortuna, fare a meno. E la fisicità del libro rimane un dato importantissimo: sia per i bambini che non sanno ancora leggere, e guardano le figure, sia per chi fa ricerca…” scrive lo storico Carlo Ginzburg nell’articolo “Perché la rete non potrà mai sostituire le biblioteche” pubblicato la scorsa settimana nelle pagine culturali del quotidiano La Repubblica. Nell’articolo Ginzburg cita le parole pronunciate dal “filologo” Nietzsche, non ancora “filosofo”, nella lezione inaugurale tenuta all’università di Basilea: “La filologia è l’arte di leggere lentamente”. Scrive ancora Ginzburg (sue sono opere come “I benandanti. Ricerche sulla stregoneria e sui culti agrari tra Cinquecento e Seicento” e “Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del Cinquecento”): “imparare l’arte della lettura lenta è un privilegio che dovrebbe essere dato a tutti. Ora la lentezza è certamente compatibile con la velocità della rete: ma la rete, in quanto tale, non insegna a leggere lentamente. Questo insegnamento implica necessariamente una mediazione umana: insegnanti, bibliotecari. Ancora una volta si torna ai libri e ai luoghi che li ospitano. La collaborazione tra biblioteche e scuole (di ogni ordine e grado) è decisiva.”
Aspettavamo da tanto questo momento ed ora, finalmente, è arrivato. Da oggi la Biblioteca Vallicelliana, adottate tutte le misure d’obbligo per il contenimento della diffusione del Covid 19, riapre al pubblico la Sala lettura, con servizio di consultazione dei materiali conservati in sede (su prenotazione), tre giorni a settimana:
martedì: 8.15-15.00
mercoledì: 12.00-19.00
giovedì: 12.00-19.00
Per maggiori informazioni consultare il sito della Vallicelliana: www.vallicelliana.it/