L’opera “Grandine sul raccolto” (1928) di Franco Girosi racconta la preoccupazione di una famiglia di contadini. Osservano, sull’uscio della loro modesta abitazione, la forza incontrollabile della natura, che potrebbe danneggiare irrimediabilmente il frutto del faticoso lavoro.
Negli anni ’20 in cui dipingeva l’artista, non erano così visibili i cambiamenti climatici, risultato dell’intenso sfruttamento delle risorse del pianeta da parte dell’uomo. Le conseguenze sono sempre più evidenti: innalzamento delle temperature, fenomeni di desertificazione, scioglimento dei ghiacciai, ma anche eventi meteorologici improvvisi e distruttivi, che mettono a repentaglio quelle colture, che hanno caratterizzato e resi unici i paesaggi italiani, la vita economica del Paese e di chi lavora in questi settori.
La natura, in soli pochi mesi di #lockdown, ha mostrato anche ai più scettici segnali di ripresa e vitalità sorprendenti e sembra unirsi idealmente ai numerosi giovani ambientalisti di #FridaysForFuture e alla loro lotta per l’ambiente.