Il Salone Borromini riapre al pubblico dal 17 giugno con la Mostra Visioni di Letizia Ardillo e Yarona Pinhas

Il Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana riaprirà le porte al pubblico, da oggi, 17 giugno, in sicurezza e su prenotazione (b-vall.prenotazione@beniculturali.it; tel. 06.68802671) con la mostra Visioni di Letizia Ardillo e Yarona Pinhas, inaugurata il 4 marzo scorso e che in questo periodo non è stato possibile visitare.  Le opere di Letizia Ardillo sono ispirate agli insegnamenti di Yarona Pinhas, enunciati nel libro Visioni, le 22 lettere dell’alfabeto ebraico, un progetto che si propone di individuare il sottile legame tra la mente e il cuore esplorando il pensiero simbolico della Cabbalà.

“Perché le lettere? La parola è stata strumento della creazione, grazie alla quale l’energia si è trasformata in materia; noi stessi siamo contenitori d’infinite combinazioni di lettere e siamo il risultato dell’ascolto e della parola.

“Imparare un vocabolo è come aprire una finestra sullo schermo di un computer: basta fare un clic per schiudere altre finestre e visualizzare elementi diversi. Poi si scoprono le origini e le radici, che affondano indietro nella storia e provengono magari da altre lingue. Così ci si accorge che le parole fanno molta strada nel tempo e portano con sé un enorme bagaglio di conoscenza. “ (Le lettere del Cielo: da Alef a Tav, dall’infinito al finito).

Le lettere ebraiche oltre ad avere una forma, un valore numerico e un suono, sono un codice. Ogni singolo carattere è una fuga prospettica di sensi e significati, celati o manifesti, nuclei energetici illimitati. Ciascuna ha un nome, una forma e dimensione precise. Se in altre lingue ogni segno non ha altra funzione che concorrere alla formazione delle parole, nell’alfabeto ebraico ogni forma significante è già di per sé un veicolo, un senso compiuto autonomo, un segno sacro, un cosmo perfetto.

Yarona Pinhas

Per maggiori informazioni sulla mostra: http://www.vallicelliana.it/

Fonte: Mibact