La Grande Bellezza Decima tappa dell’itinerario virtuale

La Grande Bellezza

“L’arte esiste nel momento in cui la riconosci”

Goethe

Siamo alla decima tappa del nostro viaggio virtuale alla scoperta della “grande bellezza” attraverso le immagini dei monumenti di Roma conservate nel fondo fotografico della Biblioteca Vallicelliana.  La fotografia che abbiamo scelto raffigura la Mole Adriana, situata sulla sponda destra del Tevere di fronte al pons Aelius (attuale ponte Sant’Angelo). L’edificio venne costruito da Adriano come mausoleo che doveva raccogliere le sue ceneri,  probabilmente fu lo stesso imperatore a  suggerirne le forme e i piani al suo architetto Decriano. Il mausoleo non era ancora compiuto quando Adriano morì, del suo completamento se ne occupò il successore Antonino Pio. La Mole era costituita da un grande basamento quadrato, dal quale si elevava il mausoleo propriamente detto, di forma cilindrica, rivestito di marmo, coronato di statue, e coperto da un tumulo di terra con piante funerarie a somiglianza del tumulo etrusco; in alto vi era una grande ara, sulla quale poggiava una quadriga guidata dal sole, Elio, che era uno dei nomi attribuiti ad Adriano. L’ossatura del mausoleo ha resistito nei secoli:  l’attuale angelo in bronzo posa su elemento romano, là dove si ergeva la quadriga di Elio, e  si sono conservate sia la cella sepolcrale che la galleria elicoidale che vi conduce. Nel mausoleo furono riposte le ceneri degli imperatori e dei loro familiari da Adriano fino a Settimio Severo. Nel 271, quando Aureliano costruì la nuova cerchia muraria della città vi comprese anche la Mole Adriana, che subì assedi e saccheggi dei Goti nel 410 e nel 537. Secondo la leggenda nel 590, papa Gregorio Magno, mentre attraversava il ponte Elio alla testa di una processione per invocare la liberazione dalla pestilenza, ebbe la visione dell’Arcangelo Michele sulla sommità del monumento, in atto di riporre nel fodero la spada, a significare che l’ira di Dio si era placata. Da questo avvenimento ha origine la denominazione di Castel Sant’Angelo, divenuto poi fortilizio nel sec. XI-XII. L’immagine, realizzata da un autore ignoto, è del 1870 ca., albumina,  inv. 110487. L’archivio fotografico della Vallicelliana  è consultabile sulla pagina: www.vallicelliana.it/old/index.php?it/205/fototeca.