Un grande avvenire dietro le spalle Vita amori e miracoli di un mattatore narrati da lui stesso

Un grande avvenire dietro le spalle

Vita, amori e miracoli di un mattatore narrati da lui stesso

“Un grande avvenire dietro le spalle” (1981) è una confessione sincera e impudica, una straordinaria autobiografia di Vittorio Gassman che è al tempo stesso diario, romanzo, dramma e film.  Un libro pieno di humour e di nostalgia, un romanzo tenero e cinico, generoso e folle,  che narra il percorso artistico dell’attore dagli anni dell’Accademia agli inizi della carriera teatrale, dal primo incontro-scontro con Hollywood alla definitiva consacrazione internazionale.  Per Gassman, scomparso il 29 giugno 2000,  “recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. ? una specie di schizofrenia”.  La sua è “la storia di una persona goffa – come dichiarò lui stesso in un’intervista –  una persona che si è mascherata appunto facendo l’attore. Le debolezze, le fragilità di un uomo che è sempre riuscito a nasconderle. Un attore appunto che soffre di depressione”. Ma Gassman non è stato solo un attore cinematografico, l’interprete di film  indimenticabili come “Il sorpasso”, “ I soliti ignoti”, “La grande guerra”, “Riso amaro” e tanti altri.  Il teatro fu sempre la sua passione: il debutto sul palcoscenico avvenne a Milano, nel 1943, con Alda Borelli nella “Nemica” di Niccodemi, in seguito si spostò a Roma, al Teatro Eliseo, dove lavorò con Tino Carraro ed Ernesto Calindri; importanti gli anni trascorsi con la compagnia di Luchino Visconti dove recitò in “Un tram che si chiama desiderio” di Williams e nell’”Oreste” di Alfieri. Nel 1952 con Luigi Squarzina fondò e diresse il Teatro d’Arte Italiano, producendo la prima versione completa dell’ ”Amleto” in Italia, oltre ad opere rare come il “Tieste” di Seneca o “I Persiani” di Eschilo. Nel 1954, a Siracusa, interpretò il “Prometeo incatenato” di Eschilo e, nel 1960, l’”Orestiade”, regia e traduzione di Pier Paolo Pasolini. Non tutti ricordano che Gassman, dopo aver interpretato il picaresco personaggio di Brancaleone da Norcia nel film di Monicelli “L’armata Brancaleone”, sorprese di nuovo il pubblico mettendosi all’asta, nel 1977, al Teatro Tenda, in un revival-inventario sulla sua vita, “7 giorni all’asta”, uno spettacolo lungo un’intera settimana, in occasione del quale l’attore restò per sette giorni in teatro a completa disposizione del pubblico. Dando prova ancora una volta di essere un Mattatore capace di passare con disinvoltura da Kafka a Borges, dal Dostoevskij di “Memorie dal sottosuolo” al Gregory Corso del poemetto “Bomba”, dall’istrionico “Kean” di Dumas al Leopardi di “A Silvia”. L’attore, a cui è intitolato un teatro di Roma, il Teatro Quirino, si lanciò con entusiasmo in una nuova avventura nel 1979, creando a Firenze La Bottega del Teatro, una scuola di recitazione che si occupava di formare  giovani attori provenienti da tutta Italia.  A noi piace ricordarlo come inquieto nocchiero del Pequod tra i flutti tempestosi di ”Ulisse e la balena bianca”, spettacolo tratto da Melville, e con impianto scenico di Renzo Piano, di cui curò la  regia nel 1992.

Sul teatro classico, greco e latino, nel catalogo della Biblioteca Vallicelliana è possibile consultare:

 *  “La tragedie d’Euripide, nommee Hecuba. Traduicte de Grec en rhythme Francoise,…” Parigi, Robert Estienne tipografo, 1544. Collocazione: S:BOR  H. I. 217 (2).

*Euripides poeta tragicorum princeps, in Latinum sermonem conuersus, adiecto eregionè textu Graeco…”, Basilea, Johann Oporinus tipografo, 1562. Collocazione:  S.BOR H. VII 100.

* “Aischylou Tragodia epta epi Thebais. I sette in Tebe tragedia d’Eschilo. Recata per la prima volta dal testo greco in versi volgari, e con annotazione illustrata”, Venezia, stamperia Coleti, 1794. Collocazione:  S.BOR A. I 16 (1).

*“Le origini della tragedia e del tragico: dalla preistoria a Eschilo” di Mario Untersteiner, Milano, Istituto editoriale cisalpino, 1984. Collocazione: MAG. D 1210.

* “Il dramma della metafora: Euripide, Eschilo, Sofocle, Ovidio” di Ernesto Grassi, Roma, l’Officina tipografica, 1992. Collocazione: MAG. 1 C 993.

* “Tragedie” di Seneca, Torino, Utet, 2009. Collocazione: MAG. 1 B 1094.

 

Fonte: Mibact