Le due belle stampe che pubblichiamo oggi ci offrono lo spunto per parlare, la prima de “su fastiggiu”, una forma di corteggiamento tipicamente cagliaritana, che prevedeva scambi di sguardi e di parole sussurrate tra due innamorati, nelle prime fasi della loro conoscenza: la ragazza stava discretamente affacciata al balcone o alla finestra, mentre il giovane spasimante stava per strada, magari in un viottolo nascosto. La seconda stampa invece racconta dell’abitudine, peraltro assai diffusa, di non permettere agli innamorati che ormai si erano già scambiati delle promesse, di uscire da soli, ma sempre accompagnati da una zia, una sorellina, o qualche altra persona che vigilasse sulla loro condotta.
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C’era un tempo, neanche troppo lontano, in cui ai giovani innamorati non era concesso incontrarsi, piacersi e frequentarsi liberamente, per poter capire se dall’infatuazione iniziale potesse nascere un sentimento più serio e profondo. A Cagliari e nei paesi limitrofi, per definire la fase iniziale del corteggiamento si usava, e ancora talvolta si usa dire che i due aspiranti fidanzati “funti fastiggendi”, o “funti in castiadas”. Quest’ultima espressione significa che comunicano con lo sguardo, letteralmente con le occhiate, i loro nascenti sentimenti. La seconda espressione indica un particolare tipo di corteggiamento che avveniva tra una fanciulla che si affacciava discretamente al balcone e un giovanotto che, non visto, per strada, lanciava occhiate infuocate alla prescelta, e, quando possibile, alle occhiate univa parole d’amore appena sussurrate. Sembra di vederli, i nostri Romeo e Giulietta (senza il tragico finale) in salsa cagliaritana, lei affacciata a un balconcino di ferro battuto con i vasi di geranei e di basilico, lui seminascosto in un viottolo stretto di uno dei nostri quartieri storici. Le mamme sicuramente erano a conoscenza di questi incontri fugaci a distanza, perché anche per loro sarà stato a suo tempo così, ma assumevano un atteggiamento severo con le figlie innamorate, perché faceva parte del gioco fingere che quelle non fossero cose da ragazze perbene. Se l’aspirante fidanzato aveva intenzioni serie, doveva rivolgersi a un intermediario (su paralimpu) che andasse a parlare con il padre della ragazza. Se la proposta fosse stata accettata, il giovane sarebbe stato ricevuto in famiglia e si sarebbe formalmente impegnato con un fidanzamento ufficiale, che avrebbe portato al matrimonio. Quella de “su fastiggiu”… continua la lettura su facebook msv/ap #ioleggoacasa #mibact #mibactsardegna #laculturanonsiferma #ilibricifannocompagnia #bibliotecauniversitariacagliari #viaggioinitalia #paesaggioitaliano #estateitaliana #italia #italy #turismo #cultura #culture #exploreitaly #europeanheritage #travel #traveler #cultural #italianart #italianculture #italianheritage #museum #beautyofitaly #museitaliani
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Fonte: Mibact
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