Francesco Barozzi e la sua “Rithmomachia”

Francesco Barozzi (1537-1604), nobiluomo di origine veneziana, ma nato a Candia, dove la sua famiglia aveva dei possedimenti, rappresenta la classica figura di scienziato del Cinquecento, che univa agli interessi umanistici quelli scientifici, ai quali, nel suo caso, si aggiungeva una spiccata propensione verso l’esoterismo e la magia. Noto per la sua opera di cosmogonia in cui confutava alcune tesi del Sacrobosco, scrisse anche un testo dedicato a un antico gioco matematico, noto come Rithmomachia, che si insegnava nelle scuole di matematica dei conventi e nelle università. Il gioco, solo apparentemente somiglia agli scacchi per la presenza di una tavola e delle pedine su cui sono riportati dei numeri, che gli sfidanti devono reciprocamente catturare sulla base di complessi calcoli matematici. L’opera del Barozzi, che si rifà a preesistenti trattazioni sull’argomento, fu pubblicata a Venezia nel 1572, presso Grazioso Percacino.

Fonte: Mibact