Un anno senza Andrea Camilleri

Un anno senza Andrea Camilleri

“Per una mezzorata se ne stette a panza all’aria, senza mai staccare lo sguardo dall’àrbolo. E più lo taliava, più l’ulivo gli si spiegava, gli contava come il gioco del tempo l’avesse intortato, lacerato, come l’acqua e il vento l’avessero anno appresso anno obbligato a pigliare quella forma che non era capriccio o caso, ma conseguenza di necessità.”

Andrea Camilleri, “L’odore della notte”

Lo immaginiamo così, Andrea Canmilleri, con la coppola in testa e in mano l’inseparabile sigaretta, seduto a riposare sotto il secolare ulivo saraceno presso il quale ama rifugiarsi il commissario Salvo Montalbano, nella sua amata Vigata, terra reale seppur inventata.  Un enorme ulivo saraceno “che la sua para di centinaia di anni sicuramente li teneva… un àrbolo finto, di teatro, nisciuto dalla fantasia di un Gustavo Doré, una possibile illustrazione per l’inferno dantesco”. Ad un anno della sua scomparsa, avvenuta il 17 luglio del 2019, vogliamo ricordare lo scrittore siciliano che oggi viene celebrato con iniziative e omaggi in tutto il Paese. Stasera, alle 19,00, in via Atenea, ad Agrigento, verrà inaugurata la statua dedicata a Camilleri dallo scultore Giuseppe Agnello. Alle 21.00 ci sarà l’omaggio delle scene: il Piccolo Teatro di Milano e i Teatri Nazionali Italiani proietteranno in contemporanea il film “Conversazione su Tiresia” di e con Camilleri, tratto dall’omonimo spettacolo andato in scena al Teatro Greco di Siracusa nel 2018 con la regia di Roberto Andò: http://www.teatrodiroma.net/doc/7084/conversazione-su-tiresia-omaggio-ad-andrea-camilleri. In libreria è uscito ieri “Riccardino”, l’ultima indagine del commissario Montalbano, pubblicata postuma secondo la volontà del Maestro, che ne scrisse due versioni.

Un anno senza Andrea Camilleri. Ci manca la sua voce, il suo pensiero, il suo ottimismo: “Ho una fiducia sconfinata nell’uomo e nella donna, nell’umanità, io credo che l’umanità riuscirà ad uscire bene da qualsiasi situazione e questa fiducia mi dà fiducia e speranza”. Che cosa avrebbe detto il Maestro della situazione che stiamo vivendo in questi mesi a causa della pandemia? Sicuramente avrebbe saputo farci riflettere e sorridere anche di fronte a questa emergenza sanitaria,  invitandoci, come un novello Don Chisciotte in lotta con i mulini a vento, ad affrontare con l’ironia a lui così congeniale questo nemico invisibile. A noi oggi piace esplorare la biblioteca di Camilleri per scoprire le sue passioni letterarie. In realtà  l’autore siciliano aveva una doppia biblioteca, quella di casa sua, a Porto Empedocle, e quella di Montalbano, a Marinella: “Montalbano legge gli stessi libri che leggo io – scherzava Camilleri – ma li legge dopo di me. Se a me piace un romanzo di Faulkner si può star certi che, prima o poi, anche lui se innamorerà. ? andata così con Simenon, con Conrad e non so più con quanti altri autori.” Il libro preferito del Maestro? “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, quello che a 15 anni gli segnò la vita fu invece “La condizione umana” di André Malraux. Camilleri considerava Pirandello il suo “papà letterario”. I suoi maestri sono stati Leonardo Sciascia, Carlo Emilio Gadda e Gesualdo Bufalino. Tra i suoi libri preferiti segnaliamo “Rumore bianco”di Don De Lillo, “Il tè  nel deserto” di Paul Bowles, il “Canto di Salomone” di Toni Morrison e “Un’esperienza personale” di Kenzaburo Oe. Negli scaffali della sua libreria avevano posto, tra gli autori di romanzi gialli,  Poe, Simenon, Van Dine, Hammett, Chandler, P. D. James. Tra i suoi romanzi preferiti  “Rumore bianco”di Don De Lillo, “Il tè  nel deserto” di Paul Bowles, il “Canto di Salomone” di Toni Morrison e “Un’esperienza personale” di Kenzaburo Oe. Una curiosità? A Camilleri è stata intitolata nel 2016 una biblioteca multimediale a Servigliano, in provincia di Fermo.

 Fonte: Mibact