Arte contemporanea sui monti della Val Gardena. Una selezione di opere dalla 7^ Biennale Gherdëina

La settima edizione della Biennale Gherdëina, la mostra che si tiene ogni due anni a Ortisei, in Val Gardena (Bolzano), è cominciata lo scorso 8 agosto e terminerà il 20 ottobre. Curata da Adam Budak, quest’anno la manifestazione è intitolata A breath? a name? The ways of worldmaking ed è centrata sul tema della “creazione di nuovi mondi”.

“La Biennale Gherdëina, con la sua attenzione allo spazio pubblico come palcoscenico per opere scultoree e progetti partecipativi e comunitari”, scrive il curatore Budak, “è sempre stata percepita come la celebrazione di un luogo unico, della sua ricca cultura e della vivace tradizione locale. Come dichiara il titolo della Biennale di quest’anno, l’atto di respirare (la vita) e quello di nominare (il riconoscimento) costituiscono la cornice di una natura politica, gli elementi essenziali di una ‘ecologia degli altri’. Pertanto la Biennale Gherdëina 7 celebra l’etica dell’affermazione. Nelle parole della filosofa Rosi Braidotti, ‘Dobbiamo prendere in prestito l’energia dal futuro per rovesciare le condizioni del presente. Si chiama amore per il mondo.(…) Immagina ciò che non hai ancora; anticipa ciò che vogliamo diventare. Dobbiamo dare alle persone il potere di desiderare, volere, aspirare a un mondo diverso, per estrarre dalla miseriadel presente relazioni e pratiche gioiose, positive, affermative. L’etica guiderà le politiche affermative’”. La Biennale di questa settima edizione, continua il curatore, “si concentra sull’importanza e la consapevolezza di un gesto politico in un processo attivo di creazione del mondo, sul suo fattore dinamico che garantisce una resilienza della cultura e della natura, dà forma all’unicità vernacolare ed emancipata di un luogo e manifesta una visione matura e coraggiosa del futuro che verrà”.