Una poesia, una storia…

Una poesia, una storia…

Leonard N. Cohen (Montréal, 1934 – Los Angeles, 2016)

Fra gli anni ‘50 e ‘60 l’isola di Hydra è il rifugio di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Leonard Cohen, ventiseienne in fuga dal grigio londinese, passerà qui sette anni della sua vita. A Hydra conoscerà uno dei sui più grandi amori, la modella norvegese Marianne Ihlen, scriverà due libri di poesie, due romanzi e inizierà a comporre le canzoni dei suoi primi album. Marianne diventa la sua musa, a lei dedica la raccolta poetica Flowers for Hitler, pubblicata nel 1964. Leonard lascerà l’isola greca nel 1967 per trasferirsi al Village di NY e iniziare la sua carriera da musicista. Andandosene lascerà anche Marianne, ma solo dopo averle dedicato l’immortale “So long, Marianne”.
Quasi vent’anni dopo la fine della sua storia, Cohen si trova sull’isola di Hydra e scrive una poesia pensando a lei, Days of kindness, I giorni della gentilezza (Stranger Music: Selected Poems and Songs, McLellan & Stewart, 1993).

I giorni della gentilezza (Days of Kindness)

La Grecia è un buon posto
Per guardare la luna, è così
Puoi leggere al chiaro di luna
Puoi leggere sulla terrazza
Puoi vedere un volto
Come l’hai visto quando eri giovane
C’era una buona luce allora
Lampade a olio e candele
E quelle piccole fiammelle
che galleggiavano su un tappo di sughero nell’olio d’oliva.

Quello che ho amato nella mia vecchia vita
Non l’ho dimenticato
È la mia spina dorsale
Marianne e il bambino
I giorni della gentilezza
Risale lungo la spina dorsale
E si manifesta sotto forma di lacrime
Prego che questo ricordo d’amore
esista anche in loro
Le persone preziose a cui rinunciai
Per educarmi al mondo”.

Marianne Ilhen, che confessa di aver sognato Leonard Cohen per quarant’anni dopo la fine della loro relazione, muore nell’estate 2016. Due giorni prima di morire riceve da Cohen una lettera di addio. «Penso che ti seguirò molto presto. – Scrive Cohen nella lettera – Sai che ti sono così vicino che se allungassi la mano, potresti toccare la mia. E sai che ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza. Ma non c’è bisogno che ti dica più nulla di tutto questo perché sai già tutto. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada».
Pochi mesi dopo morirà anche lui.