Come sei bello…di Patrizia Valduga

Patrizia Valduga

(Castelfranco Veneto 1953)

 

Come sei bello quando sei eccitato!

Come hai gli occhi più neri…così neri:

due nere notti che stanno in agguato

sopra i miei sensi, sopra i miei pensieri.

 

“Tu mandali a dormire i tuoi pensieri,

devi ascoltare i sensi solamente;

sarà un combattimento di guerrieri:

combatterà il tuo corpo e non la mente”.

 

Ho paura di te: sei così bello!

Non affogarmi in notti tanto nere

se prima non mi apri nel cervello

la porta che resiste del piacere.

 

“La porta del piacere… eccola, è qui.”

Quella del tuo sicuramente sì.

“Chi ti apre il cervello? dimmi, chi?”

Chi lo sa aprire… Piano… si, così…

 

Baciami; dammi cento baci, e mille:

cento per ogni bacio che si estingue,

e mille da succhiare le tonsille,

da avere in bocca un’anima e due lingue.

 

Oh sì, accarezza dolcemente, sfiora

ma minaccia ogni furia e ogni violenza;

lentamente … non dentro, non ancora…

portami a poco a poco all’incoscienza.

 

“Maledetta, luttuosa fantasia

Che esige un cuore mite e anche feroce…”

Fingi di averlo e levamela via:

Io voglio che mi avvolga la tua voce.

(da Cento quartine e altre storie d’amore, Einaudi, Torino, 1997)