Draghi: ‘Riformare il sistema, mai più violenze’

A Santa Maria Capua Vetere per dare un segno tangibile che il governo non dimentica. E che, ora più che mai, l’ordinamento penitenziario va riformato.

Il premier Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia scelgono il carcere dell’ “orribile mattanza” – parole del Gip che si è occupato del caso – per ampliare il raggio delle riforme dell’esecutivo nel campo della giustizia. Andando a toccare non solo i processi civili e quelli penali ma anche il sistema delle carceri e i diritti dell’uomo sanciti dalla Costituzione. “Oggi non siamo qui a celebrare trionfi o successi ma ad affrontare le conseguenze delle nostre sconfitte”, sottolinea non a caso dopo la visita. Il premier e la Guardasigilli – con loro anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli – arrivano nel casertano nel primo pomeriggio. Restano oltre un’ora nel penitenziario “Francesco Uccella”. Draghi visita diversi bracci del carcere, come quello femminile o quello con i detenuti con disabilità. Entra in alcune celle e parla con i suoi inquilini. E, nel cortile del penitenziario, arriva anche l’acclamazione dei detenuti. “Draghi, Draghi”, urlano al passaggio del capo del governo, scandendo anche la richiesta di “indulto”. Il presidente del Consiglio ovviamente incontra anche la polizia pentenziaria. E il messaggio che gli viene recapitato è univoco: il corpo, con l’aumento dei detenuti, è sottodimensionato. A loro Draghi promette che il governo non li lascerà soli e che la riforma dell’ordinamento pentenziario toccherà anche il settore della polizia. “Il governo non ha intenzione di dimenticare. Non può esserci giustizia dove c’è abuso. E non può esserci rieducazione dove c’è sopruso”, sottolinea al termine della visita. E, il premier, a prescindere dalle indagini sugli abusi risalenti al 6 aprile 2020, evidenzia “la responsabilità collettiva” per le violenze, quella “di un sistema che va riformato.”

Fonte Ansa