G20: Biden sbarca in una Roma blindata, vedrà il Papa, Draghi e Mattarella

E’ atterrato poco dopo le 2.30 all’aeroporto romano di Fiumicino l’aereo presidenziale americano con a bordo il presidente Joe Biden e la first lady Jill.

Biden prenderà parte al vertice del G20 – il primo incontro in presenza dall’inizio della pandemia – prima di dirigersi a Glasgow per il vertice sul clima COP26.

l presidente statunitense e la first lady Jill saranno ricevuti oggi dal Papa, poi Biden avrà bilaterali con il premier Mario Draghi, col presidente della repubblica Sergio Mattarella e con il presidente francese Emmanuel Macron.

Tra rigide misure di sicurezza la vettura con a bordo il presidente americano e la first lady ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino da un settore decentrato intorno alle 02.45 per dirigersi verso Roma, scortata dal lungo corteo di auto presidenziale.

IL PIANO DI BIDEN DA 1.750 MILIARDI – “La prossima settimana si gioca non solo la mia presidenza, ma anche la maggioranza in Congresso e l’eredità di Lyndon Johnson e Franklin Delano Roosevelt”: Joe Biden non usa giri di parole per scuotere i democratici in Congresso e convincerli ad appoggiare il suo nuovo piano da 1.750 miliardi di dollari che comprende anche quelli che definisce “investimenti storici” nella lotta ai cambiamenti climatici, pari a oltre 550 miliardi. Un biglietto da visita non da poco prima di volare a Roma per il summit del G20 e a poi approdare a Glasgow per la Conferenza dell’Onu sul clima (la Cop 26).
L’annuncio del nuovo pacchetto di misure arriva in extremis, a pochi minuti dalla partenza. Una partenza rinviata proprio per tentare fino all’ultimo di raggiungere un’intesa e di non presentarsi davanti ai leader mondiali a mani vuote. “Il Paradiso può attendere”, titolava ironicamente qualcuno riferendosi al primo appuntamento romano di Biden, quello in Vaticano con papa Francesco. Ma quando l’Air Force One decolla dalla base di Andrew il destino del piano last minute messo a punto dalla Casa Bianca e finanziato da un aumento delle tasse sulle grandi società e sui più ricchi appare ancora in bilico. Con i due senatori democratici centristi – Krysten Sinema e Joe Manchin – che parlano di passi in avanti ma non sciolgono le riserve, rifiutandosi di dire se voteranno o meno il testo. E i loro voti sono fondamentali per l’approvazione.

Fonte Ansa