Ucraina, appello Macron-Putin alla tregua, ma Usa rilanciano allarme

Da una parte gli sforzi diplomatici sempre più intensi di Emmanuel Macron per una de-escalation, dall’altra l’allarme Usa su un’invasione dell’Ucraina che ormai non sarebbe più imminente ma ormai praticamente avviata.

La crisi che oppone il Cremlino all’Occidente si prolunga con dichiarazioni mentre la Bielorussia avverte che truppe di Mosca rimarranno sul suo territorio anche dopo la fine delle manovre congiunte.

E nel Donbass si continua a sparare, con i separatisti filo-russi che accusano le forze di Kiev di avere ucciso due civili, i primi dalla ripresa dei combattimenti nella regione. I civili, secondo le fonti dei ribelli, sarebbero morti in un bombardamento di artiglieria nel villaggio di Pionerskoye, nell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, a sette chilometri dal confine russo. I tiri dell’artiglieria ucraina, secondo la stessa fonte, avrebbero distrutto cinque edifici. Ogni incidente come questo rischia di portare a “conseguenze irreparabili”, avverte il portavoce del Cremlino Dmity Peskov. E proprio per questo, nella nuova conversazione telefonica avvenuta oggi tra i due, il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Macron hanno concordato che bisogna lavorare alla de-escalation partendo proprio da un cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina.

Fonte Ansa