Luigi Proietti detto Gigi

Da oggi e fino al 9 marzo, solo per sette giorni, al cinema c’è un film documentario da non perdere. La sua visione ha proprietà particolari: riesce a risollevare un po’ gli animi esacerbati dal dolore e dalla preoccupazione di questi tempi di guerra.

Protagonista del lavoro è uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi, un uomo onesto e gentile: Gigi Proietti. Dotato di tutte le qualità che può desiderare chiunque decida di fare spettacolo, Gigi sapeva suonare, cantare, recitare, imitare, ballare, era attore comico ma anche serio, era un maestro di giovani attori ed è stato il direttore di due grandi teatri romani – il Brancaccio e il Globe Theatre.

Luigi Proietti detto Gigi è un bell’omaggio ad un grande realizzato da un attore/regista/sceneggiatore che sta per compiere cinquant’anni e che ha deciso quattro anni fa di dedicarsi a Proietti, “pedinandolo” letteralmente. Edoardo Leo – è lui che l’ha pensato, scritto e diretto – avrebbe voluto vedere il suo lavoro terminato seduto in sala insieme al suo protagonista, purtroppo la pandemia ha fermato per un lungo periodo le riprese del film e la morte improvvisa di Gigi, il 2 novembre del 2020,- lo stesso giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni – ha fatto sì che l’ultima parte del viaggio Edoardo l’abbia fatta senza il suo “oggetto di studio”, colui che considera il suo maestro, anche se non lo è stato di fatto. A differenza di quel che si dice infatti Edoardo Leo non ha studiato alla scuola di Proietti, ma è stato diretto da lui in teatro e con lui ha girato un paio di fiction.

Edoardo Leo è partito dalla vita di Gigi e l’ha scandagliata con cura e amore, a cominciare dalla nascita nel 1940 a via Giulia, all’adolescenza trascorsa al Tufello, dalle scritture come musicista e cantante jazz, ai suoi lavori per il teatro sperimentale, alla televisione. Ha intervistato le figlie, la sorella, gli amici,  i colleghi, e ha intervistato lui, che si racconta senza schermi, con la semplicità e la libertà che l’hanno da sempre contraddistinto. E poi ha usato decine di frammenti d’archivio, spezzoni di cinema, di teatro, di televisione: canzoni, sketch, assoli virtuosistici incredibili, alcuni tratti dal suo A me gli occhi, please! nelle varie versioni del 1976, del 1993, del 2000, per restituirci l’immagine di un artista a tutto tondo che è stato amato da generazioni e generazioni e che, per fortuna, ci ha lasciato tanto.

Luigi Proietti in arte Gigi è un regalo in questi giorni cupi, ma è comunque un piccolo gioiello: fa ridere molto e commuove fino alle lacrime.

 

LUIGI PROIETTI, DETTO GIGI

scritto e diretto da Edoardo Leo

prodotto da Fulvio, Federica e Paola Lucisano con Paola Ferrari e Edoardo Leo.

al cinema dal 3 al 9 marzo 2022