Silvio Berlusconi rinuncia al sogno del Quirinale ma ‘stoppa’ , almeno al momento, Mario Draghi perché resti a Palazzo Chigi.
Sette giorni dopo la proposta del centrodestra, il Cavaliere scioglie la riserva e lo fa da convitato di pietra, rimanendo ad Arcore.
“Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare a indicare il mio nome per la presidenza della Repubblica”, è il passaggio clou.
Ma il grande Assente – non si collega e non appare né in video né in audio per tutto il giorno – non rinuncia a dettare la linea alla squadra: “Considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al Pnrr”, sottolinea oltre a citare le riforme indispensabili su fisco, giustizia e burocrazia.
Nella giornata del dietrofront, Berlusconi non perde il ‘guizzo’ e traccia la posizione e il perimetro per tutta la coalizione. In primis, sull’ex governatore di Bankitalia di cui indirettamente frena ogni ambizione al colle più alto. Ma anche sulla partita stessa del Quirinale: “Faremo una proposta condivisa del centrodestra all’altezza in grado di avere il massimo consenso possibile”, fa sapere.