IL MIO REGNO PER UNA FARFALLA

A volte ci chiediamo a quale pubblico sia rivolto un certo spettacolo, a chi abbiano pensato come destinatari gli autori, i registi, gli attori. Per questo film di Sergio Assisi sembra chiaro che il pubblico scelto sia del tutto immaginario ormai, forse una platea affezionata ai “musicarelli” degli anni Sessanta o alle pellicole anni cinquanta dei comici minori del tempo, che facevano ridere spettatori di bocca buona.

La storia che ci racconta Il mio regno per una farfalla Totò l’avrebbe interpretata con grazia e divertimento, oggi risulta un po’ fuori del mondo: Sasà, ereditiere figlio illegittimo di un barone fa la bella vita a Ischia, ammaliato da cento donne, con una fidanzata che mira solo ai suoi quattrini e un albergo che gestisce al posto suo una concierge alquanto astuta – e cripto-lesbica, e questa è l’unica nota di modernità: il personaggio gay. Arriverà una donna in grado di conquistare all’amore l’ormai attempato (ha compiuto 50 anni) Sasà?

Farcito di riferimenti e motti shakespeariani, a partire dal titolo, ma non se ne capisce fino in fondo il motivo, il film porta avanti una trama diciamo obsoleta, sostenuta da attori di buon livello, noti caratteristi, che tentano il tutto per tutto per renderlo meno soporifero.

La conferenza stampa che è seguita alla proiezione ci ha istruito sulle motivazioni e sui retroscena del lavoro. Si volevano regalare al pubblico cento minuti di divertimento e di immagini belle di sole e mare, ha detto l’autore/regista/interprete Assisi, e quest’ultima cosa è riuscita alla perfezione: l’isola di Ischia, fotografata magistralmente, funziona e viene voglia di trasferircisi immantinente, appena usciti dalla sala. Gli attori e il regista hanno parlato di omaggio alla commedia italiana classica, da De Sica a Troisi a Totò, passando per Proietti e approdando addirittura, usciti dai confini europei, a Frankenstein junior,.

“Io uso il cinema per fare favola, allegria, battute scorrette, io lotto per la commedia – dice Assisi – La gente si è abituata a stare male, bisogna farla ridere.” E possiamo anche essere d’accordo, ma a questa dichiarazione risponde Giobbe Covatta, che nel film interpreta come al solito, dice lui, un frate: “Io credo che ci sia un confine mobile tra commedia e farsa che, a seconda dei periodi storici, si sposta verso l’una o l’altra. Troisi era commedia e restava commedia, se la maschera è meno potente si scivola facilmente nella farsa”.

La questione si è poi concentrata sulle sceneggiature, che, se non sono ben scritte, non permettono alla commedia di esistere. E sembra questo il caso.

 

 

 

IL MIO REGNO PER UNA FARFALLA

soggetto: Sergio Assisi e Filippo Bologna

sceneggiatura: Sergio Assisi

regia: Sergio Assisi

con Sergio Assisi, Giobbe Covatta, Tosca D’Aquino, Giuseppe Cantore, Federica De Benendittis, Barbara Foria, Anna Tangredi, Gianni Ferreri, Nunzia Schiano, Armando Pugliese, Maddalena Grochowska, Benedetto Casillo

Una produzione VARGO in collaborazione con Quisquilie Production

durata 100′

uscita in sala: 13 giugno 2024