Il pranzo della domenica

La sdraio
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E se fosse tutto un mal di pancia notturno in forma di sogno collettivo?
Naturalmente ci riferiamo alla situazione politica italiana.
Uno di quelli che si fanno la notte dopo aver cenato con un’ abbondante amatriciana rivisitata da degli chef di tendenza. Un peccato di gola da pagare ti accorgi dopo, per la sua pesantezza, fregati dal quel rosso asprigno del pomodoro della specie “Casalino” e un guanciale “lumbard” fritto, il tutto in nome di quella “croccantezza” oggi tanto in voga, come se fosse, il guanciale appunto, un bacon americano servito a colazione in uno di quegli albergoni cosi di moda quando si va negli States. Oddio forse l’amatriciana il 60% degli italiani la preferisce davvero cosi e l’Europa attenta alle diete delle sue nazioni, dovrà rassegnarcisi.
Durerà?
Se ci si ferma a pensare alla rivoluzione copernicana che dal 4 marzo ha scosso l’establishment istituzionale e politico e che ha cambiato i rapporti e la visione che il mondo ha dell’Italia viene da pensare che la situazione sia molto in bilico.
Il Governo.
DiMaio mercoledì sera a Porta a porta, anfitrione l’immarcescibile Vespa, parla minacciando denunce di modifiche al testo della finanziaria inviato al Presidente Mattarella per la firma e precedentemente concordata con gli alleati di governo, di cui lui e i 5 stelle non avevano avuto notizia. Lasciava sottintendere al popolo 5s che lui e i suoi non erano certo quelli che approvavano il decreto fiscale nella parte che riguardava lo scudo fiscale sui capitali all’estero e i reati di riciclaggio.Insomma una “manina” aveva modificato il testo dopo l’approvazione in Cdm.
Prontamente il Quirinale attraverso l’addetto stampa precisava che il decreto non era giunto ancora al Presidente.
La lega gelida punzecchiava: noi siamo gente seria, queste cose non le facciamo.
Insomma un mistero non troppo misterioso visto che nelle segrete stanze del potere si vociferava di un presunto colpevole.
Nel frattempo Conte andato alla corte europea Europea a “giustificare” la finanziaria sembra che ad un certo punto minacciava di dimettersi smentendo subito dopo al pub mentre si fa una birra con la Merkel.
DiMaio: serve chiarire
Conte : domani (giovedì per il lettore) un Cdm
Salvini: Ho altri impegni.
Insomma però Salvini alla fine come tanti anni fa qualcun altro, si assume la responsabilità politica e morale dell’accaduto affermando che il testo non si cambia.
Forti scricchiolii si sentono nelle sale del potere, ma…  invece no, si decide di fare un nuovo consiglio dei ministri sabato (ieri per il lettore) confermando che questo governo non darà la soddisfazione ai suoi detrattori, a detta di Salvini, di cadere anche se lui inizia ad arrabbiarsi, cosi sottolinea in un video su Fb, visto che nel Cdm che ha prodotto quel documento c’erano sia DiMaio che Conte.
Il buon Salvini se fosse obiettivo si sarebbe accorto che certamente il suo governo non cadrà ma l’Italia visto l’abbassamento del rating da parte delle agenzie, si.
Ma non ci fermiamo. Sembrerebbe da indiscrezioni comparse sulla stampa sabato che la famosa “manina” che ha modificato il testo dopo l’accordo politico sia proprio un politico, ma si sa sono solo ipotesi della stampa
Chiudiamo con la conferenza Stampa dei tre nel tardo pomeriggio di ieri in cui ribadivano con ampi forzati sorrisi che il decreto andava avanti secondo lo spirito dell’accordo siglato e i condoni saranno solo per chi dichiara le tasse…
A noi rimane l’impressione che nulla sembra cambiare negli anni in fondo nei giochi di potere anche se cambiano i protagonisti.
L’opposizione.
Il Pd è ancora sotto scacco di un Renzi che dalla Leopolda 9 spera di ridisegnare il suo futuro politico, un “ritorno al futuro” parafrasando il titolo del film di Zemeckis, non capendo che per gli italiani tutto ciò che lui propone è il più indigesto dei pasti da ingoiare, ma comunque va avanti ad libitum nel suo delirio.
Noi rimaniamo convinti che il Pd avrà futuro solo se lui se ne andrà. Intanto la Leopolda è disertata dai quasi tutti i dirigenti ed ex.
Buon Pranzo