Sono felice

“Sono felice”

“ mi va tutto bene, la salute , la testa, anche i miei pensieri sempre contorti sembrano divincolarsi e diventare lineari.
I soldi, le banche, tutto per ora sembra procedere in discesa.
Mia moglie è bellissima, anche i miei figli sono bellissimi, non potrei desiderare di meglio”.
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Ma, ( e c’è sempre quell’odioso Ma ), da tempo ora ricordo, c’è una afflizione dell’anima che appare e scompare, comincia al mattino al risveglio insieme alla sveglia puntata, mi lascia bere il caffè, radermi, profumarmi.
Poi in macchina riemerge sottile, sarà il traffico, penso, fumo, insieme al desiderio di altro caffè forte.
Ansia ha detto il mio medico di base, “ assuma queste, leggere benzodiazepine, non danno sonnolenza, le prenda appena arriva in ufficio. Vedrà poi mi dice”.
“Che faccio, ma no meglio aspettare, ora vado in farmacia e mi faccio consigliare da Marianna”.
Marianna sorride ogni volta che mi vede, dolce nel suo camice bianco e lo stemma sul petto, come le medicine che offre, con leggerezza ed enfasi.
Sa di Omeopatia come di chimica spinta, gira tra le creme per viso e corpo, alle flebo di Tadenam con estrema disinvoltura. Molto professionale.

Le parlo della mia Ansia, del respiro frequente, della tachicardia, la voglia di fare tutto in fretta, concludere, stringere, chiudere, non perdere mai tempo.
Vivo ogni giorno come una lepre inseguita da un branco di volpi.

Dico: “Venga a prendere un caffè, è qui vicino.” Accetta, la farmacia è piena, ci sono gli altri colleghi, e la titolare non c’è. “
Non è la giornata giusta, fa freddo e tutto grigio, e già mi pento dell’invito, ho fretta, devo andare.

“Ciò furia” dicono i toscani, per indicare che si va di corsa. “Vado per uno”, dicono quì a Roma.

“Pensi, Marianna, che a volte vorrei aver già finito prima di cominciare, qualsiasi cosa, in realtà non mi godo nulla, sono quì, e penso già a quello che devo fare tra poco.
Nò non prendo caffè, non più di uno, e devo sempre stare attento ai dolci, mi mandano di corsa al bagno con coliche terribili soprattutto al mattino”.

Torno di corsa alla macchina in doppia fila, e via all’appuntamento seguente, sono un rappresentante di materiale edile, molti clienti nell’agenda, otto da visitare solo questa mattina.
“Maledetto caffè, senti che bruciore di stomaco, ora prendo subito una compressina da 20 che passa”.
Il dolore arriva sempre all’improvviso, come una scheggia alla bocca dello stomaco, un ago, bruciante.
“Oddio non ho chiesto nulla per le unghie, se continuò a mangiarmele così si vedrà il bianco delle falangi ! Guarda che roba. Da quando ho smesso il tabacco sono pieno di caramelle, gomme da masticare, pezzi di unghie, mastico sempre”.
Squilla il cellulare è Marianna, dice che stava pensando a me e mi proponeva una cura omeopatica a base di Argentum Nitricum capsule scalari 6K-MK, una al risveglio da sciogliere in bocca a digiuno, sono 30 numerate, e non sbagliare la sequenza.
“Sì, sono per l’ansia, sì va bene domani passò a prenderle. Ah vanno ordinate ok aspetto mi richiama lei, grazie”.
Il nostro amico, che si chiama Romeo, già si sente meglio, già sente che trascorrerà giorni di festa decisamente sereno, e senza ansia.
E noi con lui.

Dott. Gaetano-Maria Miccichè
Medico Omeopata
Roma