Favolacce? Dopo 20 minuti ho abbandonato.

Ho come l’impressione che un certo tipo di film per piacere alla sinistra e vincere premi nei “festivaloni” debba avere queste caratteristiche:

  1. parlare delle periferie
  2. essere diretto da facce ispirate come quelle nella foto sopra per esempio
  3. non debba essere un film di Sorrentino (a detta di una mia carissima amica che scrive nel blog e che è una bravissima sceneggiatrice perché Sorrentino proviene dalla pubblicità ( !?))
  4. avere come protagonista Elio Germano

Forse non è così. Stiamo giocando.

Ma che Favolacce che non abbiamo visto purtroppo al cinema ma in streaming causa Covid ci ha lasciato interdetti è pura verità.

Come da titolo abbiamo abbandonato al 20esimo minuto per k.o., dopo aver sentito e visto una serie di luoghi comuni propinati con camere in dissolvenza eterea e galleggiante e voci narranti che ci spiegano cosa stiamo vedendo. Grazie ma il giochetto del diario è stracotto! Tra l’altro il film inizia subito male con la TV che in sottofondo parla di una coppia di Spinaceto, quartiere della periferia sud di cui parlo’ anche Moretti nel suo caro Diario, coppia che ha ucciso il figlio. Mi chiedo: Ma i Parioli no? Perche sempre sta benedetta periferia come se fosse l’archetipo di tutte le nevrosi e ataviche fragilità umane?

L’amica sceneggiatrice direbbe: ma perché lo è!

Ecchepalle!

Io a Spinaceto ci vivo benissimo lasciateci in pace per favore!

I due di cui sopra provengono (sarebbero i fratelli registi) anche loro da una periferia: ma non vi ha insegnato nulla ragazzi!

Questa mia è ovviamente una provocazione!

Aspetto commenti!