Il morso della reclusa – Fred Vargas

 

Le persone hanno bisogno di vicinanza e di intimità, soprattutto in questo periodo storico che appare demotivante e deprivato. Le saghe cinematografiche e le serie televisive, ma anche quelle editoriali, riescono a soddisfare l’esigenza di familiarità facendo ritrovare a chi guarda e/o legge personaggi noti, che diventano pian piano, parenti.
Il commissario Jean-Baptiste Adamsberg e la sua squadra sono i cugini alla lontana che arrivano a consolare le anime solitarie una volta all’anno, grazie alla loro autrice Fred Vargas, al secolo Frédérique Audouin-Rouzeau, ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (Cnrs), e specializzata in medievistica, creatrice di vari personaggi accattivanti, i poliziotti del XIII arrondissement di Parigi.
Il suo ultimo romanzo, Il morso della reclusa, è una storia velenosa che mette insieme attualità, scavo psicologico, la storia con la S maiuscola, la lingua, l’archeologia e la cucina regionale francese.
Il commissario Adamsberg, di ritorno dall’Islanda, trova un caso facile facile, e lo risolve subito infatti, ma viene accalappiato dalle ricerche su Internet di uno dei suoi agenti, Voisenet, entomologo in erba, e le morti apparentemente accidentali per morso di un ragno (la reclusa), diventano un suo pallino fisso. Può lavorare a quelle morti solo di nascosto e in privato, perché segue una sua personale intuizione, ma come si sa la sua squadra lo seguirebbe in capo al mondo, anche se stavolta il fido Danglard gli volta le spalle.
Arrivare ad ufficializzare l’indagine e alla soluzione del caso – dei casi – sarà tutt’altro che facile, e solo le sensazioni del commissario, aiutato da una simpatica vecchina che sa molto di ragni, e l’impegno dei suoi agenti, porteranno tutta la squadra a dipanare la matassa aggrovigliata che lega un cold case alle morti attuali.
Non si può dire che dieci omicidi mascherati da morti accidentali possano rispondere all’esigenza emotiva di vicinanza familiare, eppure quando si lascia l’ultima pagina del romanzo di Fred Vargas, si sente immediatamente la mancanza di quei parenti di carta e non si vede l’ora di ritrovare l’ambiente, l’atmosfera, i tic, i dialoghi della Parigi di Adamsberg.
Un’altra divertente e intelligente prova della serie gialla edita da Einaudi.

Il morso della reclusa
Fred Vargas
Traduttore: M. Botto
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno edizione: 2018
Pagine: 432