Le poesie dei lettori

Davide Morelli

1/ Inafferrabile

Guardo di sbieco il muro.
Appare
 la coda bifida di una lucertola,
compare il dorso, rivestito di squame e…
negli interstizi della siepe non la vedo…
come se con un
 guizzo fulmineo,
un lesto strascicare
 di zampe
si fosse divincolata in un
cunicolo;
come se il crocicchio dei
 colori lividi del tramonto,
il riverbero
di un fievole sfarfallio di raggi
l’avesse
 resa invisibile.
Forse è sgusciata in
 una fessura,
in un anello d’ombra,
in una zona morta dei miei occhi,
forse in una crepa nascosta,
dove
 cade l’intonaco e affiora la calce,
sfuggendo alla mia vista,
ormai
 inafferrabile.

2/ Per un attimo

Per un attimo ti sembra di raggiungere il nervo delle cose.
Ma un battito di ciglia non è un colpo d’ali che ti solleva
ed è vana ricerca aspirare al sillogismo dell’esistenza.
Così ritorni nell’orbita della vita come una favilla,
ormai incasellata in una goccia,
come in un’impronta di luce
un tremito d’ombra.

3/ Un tempo ai turisti stranieri,
al primo colpo d’occhio dalle stazioni,
l’Italia appariva come il paese degli aranci e dei limoni.
Un tempo, poi cambiarono i colori.

4/ Firenze, né madre, né amante, né sposa,
piuttosto una signora altera e sdegnosa;
non più la Firenze di anemoni e gigli,
ma quella sempre più lasciata a sè stessa dai suoi figli.

5/ Speranza ed attesa, nostre uniche consolazioni,
mentre cerchi concentrici si dissolvono nell’acqua.

Alessia Stranieri

Riflessioni

Come mai ci sentiamo così soli?
Come mai siamo tutti un po’ più stupidi
A guardare il mondo
Con gli occhi
Gli stessi occhi di un serpente
Cattivo
E allo stesso tempo velenoso
Con il suo veleno
Che fa male
E fa male
Come l’anima di chi si sente scoraggiato
Questo veleno c’ha disintegrato
Ma ora non sto qui a dire
Perché è più facile morire
In questo mondo di ferite
Da serpente mortale
Come te lo spiego dunque
La paura di vivere
In questo mondo di severe insidie
Che ti trattengono in un secondo
Ti stringono forte
Come un serpente pericoloso.
E come te lo spiego la paura di fare
Tutto ciò che penso equivale
Ad un minuto di totale
Essenza
La stessa di un serpente a spirale
Girato su se stesso
Come il mondo che fa di esso
Un egocentrico sistema di gabbie
Di angeli con le ali.

Roberto lombardi

Cercavi un buco
dove vedere l’abaco oltre il sole dal basso
tutto ciò che da lì può accadere
occhi compasso e la lentissima mano d’un raggio
frenava quell’incedere rotondo,
così non il crescere d’un faggio: in ciò l’affondo.

Liguori Sossio

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