Curiosità lessicali e gergali nel Jazz

Oggi parleremo di curiosità lessicali e gergali nel Jazz. In questo genere musicale troviamo spesso, nei titoli o nei testi delle composizioni, termini gergali di difficile traduzione o il cui significato si differenzia da quello normale, con doppi sensi e sfumature più o meno “hard”. Iniziamo con alcuni termini particolari con i quali può venire indicata una ragazza. BARBEQUE  ragazza particolarmente attraente: è famoso il brano  Struttin’ with Some Barbeque ossia “Danzando con una bellissima ragazza”. CHABOOTIE invece sta per ragazza notevolmente brutta: Gene Ammons e Sonny Stitt hanno inciso nel 1950 un brano con questo titolo. GOOD BAIT ragazza voluttuosa: Ted Dameron ha scritto un celebre tema “bop” con questo titolo, reso famoso da Dizzy Gillespie. FOXY ragazza di colore molto sexy: Eddie “Lockjaw” Davis incise un pezzo con questo titolo. E ancora: GLAD RAG DOLL ragazza molto elegante, FORTY AND TIGHT ragazza molto sexy. GEORGIA PEACH  ragazza giovane e molto carina. FINE DINNER ragazza graziosa e particolarmente attraente. CICKEN, il nostro pollastrella, e CAKE (letteralmente: dolce) per indicare una ragazza appetitosa.

Quale è l’origine, la reale etimologia del termine jazz? Il significato di questa parola è sempre stato controverso. Molte sono le ipotesi avanzate nel corso degli anni da personaggi più o meno attendibili, più o meno autorevoli. La parola jazz è apparsa certamente sulla carta stampata, nell’espressione ragtime e jazz, in un giornale di San Francisco, The Bulletin, nel numero del 6 marzo 1913, in un articolo che parlava di una partita di baseball nella quale una squadra avrebbe dimostrato di avere del jazz, e cioè del pepe, dell’entusiasmo. Un tale Chapman, ha però assicurato di aver visto con i suoi occhi un manifesto vecchio di oltre cento anni (stampato intorno al 1860) in cui appariva la parola jass. Fra le poche cose di cui nessuno dubita è che il vocabolo, al tempo in cui cominciò ad essere usato dalle orchestrine arrivate a Chicago da New Orleans tra il 1915 e il 1916, aveva una chiara connotazione di volgarità, se non di oscenità. Secondo il trombonista Tom Brown, jass era allora semplicemente una parolaccia usata nel quartiere dei bordelli di Chicago senza alcun riferimento ad un genere musicale. Un’opinione questa che può essere avallata da molti autorevoli studiosi dello slang statunitense, che attribuiscono al termine un originario significato sessuale.

Per altri, jazz sarebbe una corruzione di un nome di persona: un certo Jasbo Brown, un musicista nero di cui Music Trade Review aveva dato notizia nel 1919, pubblicando una corrispondenza secondo la quale Brown suonava una musica selvaggia e bizzarra quando era ubriaco. Ancora Jasbo!, Ancora Jas!, dicevano i clienti, dandogli da bere per avere in cambio la eccitante musica. E poi ci si è riferiti all’espressione jazz it up, jazz ’em up, usata con il significato di metteteci un po’ di pepe, un po’ più di ritmo e simili.