Marco Giovenale

UN POETA – CONSIGLI per i LETTORI
MARCO GIOVENALE, (1969), vive e lavora a Roma. Editor e traduttore, tiene corsi di poesia contemporanea presso l’università popolare Upter. Alcuni suoi libri di poesie: Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007); La casa esposta (Le Lettere, 2007); Soluzione della materia (La camera verde, 2009); Storia dei minuti (Transeuropa, 2010); Shelter (Donzelli, 2010); In rebus (Zona, 2012); Delvaux (Oèdipus, 2013), Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017).

POESIE SCELTE:

Ne abbiamo già parlato sul tavolo stencil
al centro con cento persone avanti
(crollabili) (croccanti) (loro noi)
cara Lorelei, con tutti i plurali
dissimulati, i compitati, -mputati
e: ’mplimenti (a complemento) come
esercitati, esercitatamente, ne
abbiamo parlato, della guerra
alla reggia, e che ci vuole una
Clitemnestra con eccitata
parte a farlo fuori, ma solo in Eschilo,
il pluriomicida, gentile avvocata
nostra, Lorelei, lei sì
si ricorda quando e quanto se
ne parlava, a inizio secolo,
con quella prosa prolissa in pubblico
che diventava piccola e breve sui pezzi
di men che velina, l’intera
assemblea sostituita, durante
la notte dai servizi
quasi mezzo migliaio di uomini lupo
coi rami che neanche battono alle finestre
alle imposte, che possono essere
liricamente aperte, o non,
nel sogno della grande chiacchierata al chiuso
nella centrifuga che induce
a pensare sia il fuori che va
in tondo, che sta
a girare
da Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017)

Non si libera dagli aghi, se ne veste.
Vive nell’ultima stanza – ogni volta
sta varando il vascello con lo sguardo
nella fontana fuori, dove la potrebbero
condurre ma non vuole, dai sette anni
mentali e non mentali non si strecciano
il colore cenere – la testa, gli occhi.
Non possono trovarla assiderata.
Piuttosto a contare sul balcone, che sarebbe
il margine alfa della storia, da dove
la contesta e può ascoltarla; due
fibbie alle scarpe slacciate, rientra
sempre e cammina sempre scalza contro
la parete. Lì sta bene. Lì – dice alla fine
della casa – mi riconoscete.
Chi manca è più nitido,
si prende la ragione
da Shelter (Donzelli editore, 2010)

L’errore è nello sguardo
– Adam nell’eden
tutta quella roba a portata
ci voleva un bidone aspiratutto
tutto sommato adesso si sta bene
alla fine, la roulotte
bianca. Il cucciolo tira la gonna a Else.
Lo fissa. Noia dell’ittero.
In un tratto riga il segno:
un pesce sulla lamiera.
Finestrella. Piove a velo sui due tre
ronchi. Le piastre di basalto al largo.
da Storia dei minuti (Transeuropa edizioni, 2010)