Molto mossi gli altri mari – Francesco Longo

Leggere un romanzo d’esordio e avere il sospetto di essere incappati in un classico è una scoperta più che piacevole.
Cominciamo dal tema di Molto mossi gli altri mari, che è universale: il passaggio del tempo, la delicata, struggente e violenta stagione delle illusioni e delle certezze che si sfarina più o meno dolcemente quando sopraggiungono le responsabilità, le scelte, la crescita insomma.
Le certezze, nel gruppo di amici che si ritrova ogni estate al mare in quella Baia di Santa Virginia accomodata sotto un promontorio boscoso e magico, sono quelle di Guido, Silvia, Micol, Valentina, del Cicogna, e degli altri bambini e poi adolescenti e poi trentenni che vengono dalla Roma borghese, tutti con un destino disegnato più che segnato dal benessere familiare e dalla cultura alta di cui sono impregnati. Michele, il personaggio/narratore che vive in quella baia tutto l’anno, ha poche certezze ma molte paure e curiosità e necessità di sciogliersi dai legacci dell’insicurezza che lo immobilizza.
Come in tutti i plot che si rispettino c’è un amore, un grande amore adolescenziale che lega Michele a Micol. Il nome di lei non è scelto a caso: questa altrettanto bella e affascinante giovinetta ebrea ricca e intelligente vuole idealmente essere la nipote della Micol Finzi Contini di Bassani e ne ricorda i tratti nel carattere e nelle movenze.
La storia si svolge nelle ventiquattr’ore che vanno da un 31 agosto ad un primo settembre di un anno non meglio identificato ed è scandita da preoccupanti bollettini meteorologici. In un sapiente montaggio, Michele, più spettatore che attore della propria vita, ricostruisce, attraverso i ricordi, i momenti salienti del percorso che ha portato il gruppo di amici a quella baia quel giorno.
Il romanzo di Francesco Longo, come ogni classico, soddisfa tutti i sensi: la vista che coglie le diverse sfumature di colore della natura rigogliosa intorno alla Baia; il tatto che sente sotto i piedi la sabbia che scotta e il legno della tavola da surf; l’olfatto che percepisce i profumi intensi del bosco, del mare, delle creme solari; il gusto che assapora le spremute d’arancia, i frutti di mare, le birre; e soprattutto l’udito: impossibile non sentire il rumore della risacca, il mare è imprescindibile nella vita dei personaggi, protagonista assoluto in quella di Michele che lo vive anche d’inverno, da solo, tra escursioni in bicicletta sul promontorio e attesa delle grandi onde per imparare a surfare.
Naturalmente in questo tempo sospeso che è la vita di Michele, si inserisce l’imprevedibile, cui si aggancia la grandiosa forza della giovinezza che tenta di sfidarlo.

MOLTO MOSSI GLI ALTRI MARI
di Francesco Longo
Edizione Bollati Boringhieri
collana VARIANTI
euro 16,00