BELLUNO – Patrizia Valduga

E’ appena uscito il nuovo libro di versi “Belluno” di Patrizia Valduga.

Valduga (1953), una delle più importanti poetesse italiane, vive a Milano ed è stata la compagna del poeta Giovanni Raboni. Si sono conosciuti nel 1981. Lei giovane studentessa di lettere (dopo tre anni di medicina), parte da Belluno per Milano in auto, vuole far leggere i suoi sonetti al poeta, già cinquantenne, che più ammira. Si presenta a casa Raboni vestita alla Marlene Dietrich e un po’ alticcia, ha paura dell’incontro. Incontro che si rivelerà fatale per entrambi: non si lasceranno più fino alla morte di lui nel 2004.

E’ dai tempi del Libro delle laudi (2012) che Patrizia Valduga non pubblica nuovi versi. Nel frattempo si è dedicata alla traduzione del Porta e a raccogliere le poesie erotiche dei suoi libri precedenti.

Finalmente quest’anno, dopo sette anni, pubblica un nuovo libro. E’ un poemetto intitolato alla città dove passa le sue vacanze e dove la scorsa estate ha ritrovato il desiderio di scrivere “scaturito da un improvviso Galgenhumor (l’umorismo di chi sta per essere impiccato, l’allegria dei disperati)”.

Le quartine di settenari e endecasillabi che ci mostrano la città di Belluno, le montagne che la Valduga vede dalla finestra e i loro nomi dialettali, formano un primo catalogo pieno di ironia e di giochi linguistici, quasi delle filastrocche dove si percepisce l’influenza di Carlo Porta. Dopo un secondo catalogo impietoso sui suoi fidanzati post Raboni, si arriva, infine, al consuntivo dei quindici anni vissuti senza il grande poeta e a un saggio su di lui, evidenziando un sodalizio di vita e di poesia che continua nel tempo.

“Assenza più acuta presenza” direbbe Attilio Bertolucci.