Questa politica rischia di fare più danni del Covid afferma Bonomi il capo dei bottegai confidustriali ad una intervista alla Repubblica di Elkann. Un liberale, Bonomi, che a sentirlo parlare come l’avventore qualunquista di un’osteria viene in mente Antonio Gramsci e il suo “sovversivismo delle classi dirigenti”: sovversivi “dall’alto” e sovversivi “dal basso”. Bonomi è un democratico liberale, sia chiaro (non lo era anche Giolitti?) ma il suo populismo alla Salvini, calato “dall’alto” è inquietante. “Ingeneroso” lo definisce Roberto Gualtieri che, dopo avergli concesso quasi tutto, deve inghiottire l’amaro boccone delle critiche ad alzo zero. Come molti predecessori, del resto, anche Bonomi preferisce sputare nel piatto che gli è stato apparecchiato (vedi l’abolizione dell’Irap). E a mettere le mani avanti con gli operai: al termine del blocco stabilito dal governo infatti si preannunciano licenziamenti massicci. Del resto, spiega, “i posti di lavoro non si gestiscono e non si creano per decreto.