Pace e bene a tutti (4)

Russia vs Russia

Russia vs Russia

Gli ucraini non stanno difendendo solo il loro Paese, ma anche i nostri valori occidentali, liberali e democratici, contro l’assolutismo che vieta l’opposizione e la stampa libera, dal momento che in Russia dissidenti e giornalisti scomodi vengono arrestati, quando non avvelenati e uccisi. Basti ricordare alcuni nomi: Skripal, Litvinenko, Politkovskaja, Navalny…

Che il popolo russo non sia tutto a favore della guerra di Putin lo si è visto con la mobilitazione generale voluta dal presidente, che lo scorso settembre ha provocato un esodo di massa di cittadini russi, soprattutto uomini in età di leva che sono scappati dalla Russia a milioni, verso i Paesi confinanti e ancora accessibili. La Russia è probabilmente il primo e unico Stato al mondo da dove le persone sono scappate non perché invase da un altro Paese, ma perché il loro Paese ne ha invaso un altro.

In realtà, la Russia è in guerra anche con se stessa. Il tenore di vita del popolo russo è a livelli da Terzo Mondo: per capirlo bastava ascoltare le intercettazioni telefoniche dei soldati russi al fronte, mentre decantavano ai familiari in patria il lusso e l’abbondanza delle case ucraine appena saccheggiate. Milioni di russi non hanno in casa né riscaldamento, né servizi igienici, né acqua corrente, e un modo per distogliere l’attenzione è fare la guerra ai vicini. Soldati senza acqua corrente in casa siedono su carri armati da decine di milioni. Armamenti, corruzione e oligarchia miliardaria divorano risorse che potrebbero andare a beneficio dello stesso popolo russo, ed è quindi laggiù che un pacifista dovrebbe andare a bussare.

Perché è chiaro ormai che questa è una guerra russa, l’Ucraina non voleva la guerra, sta combattendo per resistere e per difendersi dall’aggressione di un esercito straniero che vuole occupare la sua terra. C’è un aggressore, la Russia, che ha invaso l’Ucraina e ne massacra i civili. L’esercito russo è il carnefice, la popolazione ucraina la vittima. Questa condizione asimmetrica – da una parte guerra dall’altra resistenza – rende difficile ogni azione diplomatica, perché è impossibile conciliare due obiettivi così diversi. Solo chi ha attaccato può fermare la guerra. Si è detto che se Putin si fermasse finirebbe la guerra, se l’Ucraina smettesse di resistergli finirebbe l’Ucraina e noi non avremmo la pace, ma il dilagare dell’aggressione russa nel resto d’Europa. Dunque è soltanto da Mosca che può arrivare la decisione di deporre le armi e trovare la pace. Perché, come diceva Padre Mariano, oltre alla “pace” dobbiamo augurare anche il “bene”. Ma “a tutti”.

(4 – Fine)