Il discorso di Conte al Senato più che un discorso è un semplice elenco delle dichiarazioni d’intenti presenti nel contratto stipulato da 5s e la Lega, niente di più niente di meno. Non è lui d’altronde il “maitre a penser” della coalizione di governo è solo l’ombra cinese del duo Salvini Di Maio.
Un discorso però pieno di citazioni: partendo dalle riflessioni di Fedor Dostoevskij del 1880 in onore del poeta Puskin: «Se populismo è l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente ,se anti-sistema significa mirare a introdurre un nuovo sistema, che rimuova vecchi privilegi e incrostazioni di potere, ebbene queste forze politiche meritano entrambe queste qualificazioni» per poi passare a Jonas, Beck, Hillman e Kotler.
Bene il nostro presidente è sicuramente un professore. Speriamo sappia insegnare ai suoi pigmalioni il giusto metodo per governare.
Questo governo i cui binari a detta dei protagonisti son disegnati dal contratto Lega/5s dovrà essere visto alla prova dei fatti. E noi saggiamente li aspetteremo i fatti, sospendendo ogni giudizio, ma non possiamo però non notare che non c’è più il Ministero delle Pari opportunità e il numero esiguo delle donne presenti nel suo esecutivo.